I Hate Milano
Fight club in Stazione Centrale? La sinistra organizzi lì un picnic...

Fight club in Stazione Centrale, tra migranti e insicurezza: Dopo i picnic etnici al Parco Sempione la sinistra organizzi una tavolata lì (e risolva i problemi)
Fight club in Stazione Centrale? La sinistra organizzi un picnic (e provi a risolvere il problema)
Avviso per il centro, la destra e soprattutto la sinistra milanese: la situazione davanti alla Stazione Centrale è tornata insostenibile.
Basta farsi un giro lì davanti per rendersi conto di come l’attuale assetto della piazza sia realmente surreale: da un lato ci sono due camionette di militari, presidiate da un gruppetto di diciottenni sbarbati e spauriti, che sembrano spaventati dei mitra che loro stessi tengono in mano; e dall’altro ci sono decine di migranti completamente abbandonati a loro stessi, il cui numero è in costante ascesa e da cui tutti girano alla larga.
Domenica pomeriggio siamo passati di lì e abbiamo notato come gli animi fossero surriscaldati. Tempo qualche minuto ed è scoppiato un rissone in grande stile, con un paio di persone che si sono prese una gragnuola di pugni e calci in faccia. Né le forze dell’ordine né i militari presenti in piazza sono intervenuti, e non ci sentiamo certo di biasimarli: a fronte di uno svantaggio numerico di uno a dieci, non avrebbero potuto fare granché.
A questo punto, la sinistra milanese si trova davanti a un bivio. Non è accettabile lasciare allo stato brado le persone. Quella che vediamo ogni giorno davanti alla stazione non si chiama accoglienza: si chiama vergogna.
Scrittori, guru, leader carismatici, associazioni non-profit, centri sociali e banchettari etnici: scegliete di agire adesso, correte davanti alla Stazione per far vedere a tutti che “libertà è partecipazione”. Dimostrate alla città e a tutto il Paese che sicurezza non vuol dire solo polizia e che un’alternativa a Salvini – e a alla sua versione light, Minniti – è realmente possibile. Organizzate un banchetto, una partita di calcio, una festa, un concerto, una manifestazione per mostrare in cosa consista questa benedetta alternativa. Sottraete queste persone a un destino che appare segnato e restituite alla città uno spazio al momento off-limits.
Perché se non lo fate, se lascerete che anche stavolta la stazione Centrale diventi carne social per il Ministro dell’Interno attraverso i video di un’ennesima e annunciata operazione di polizia, avrete perso. Altri cittadini si convinceranno – forse definitivamente - che questa benedetta alternativa non esiste, che la polizia e i manganelli siano l’unico modo per affrontare l’emergenza.
E i migranti si sentiranno ancora di più un corpo estraneo, suppellettili da mettersi accanto quando serve, durante gli appuntamenti strombazzati dai media, per poi essere dimenticati fino all’esplodere dell’emergenza, del fatto eclatante buono per la strumentalizzazione dei soliti sciacalli.
Ci sono già stati due blitz, ci sono stati servizi al telegiornale, inchieste, dibattiti. Cos’altro vi serve per passare all’azione? Che cosa deve accadere affinché usciate dal tepore della cerchia dei Bastioni in cui siete rinchiusi e andiate finalmente ad affrontare la realtà invece che passare le giornate a blaterare sui social?
Volete forse aspettare il giorno in cui qualcuno proporrà di rinchiudere i migranti in una gabbia? Se continuate ad aspettare forse quel giorno arriverà: e magari una popolazione esasperata dalla vostra inazione finirà anche per essere a favore, proprio come, lentamente ma inesorabilmente, in questi anni è passata dalla parte di Salvini. A voi la scelta. E se anche questa volta non farete niente, la responsabilità sarà anche vostra.