Home / Milano / I Hate Milano / L'Incappucciato e gli altri "giustizieri": la dura vita dei writers milanesi. I hate Milano I Hate MilanoVenerdì, 18 settembre 2015L'Incappucciato e gli altri "giustizieri": la dura vita dei writers milanesi. I hate Milano Condividi Chiudi L'iniziativa "100 muri liberi" del Comune non ha solo portato alla riqualificazione di decine e decine di muri abbandonati al degrado, ma ha anche messo la città davanti a un fenomeno nuovo: e ogni volta che accade qualcosa di nuovo, si sa, succede di riflesso qualcosa di inaspettato. Grazie al contributo di alcuni artisti abbiamo raccolto e mischiato una serie di interessanti aneddoti, un vero spaccato di Milano e di alcuni suoi abitanti.1. Gli spadaccini di San Donato. Alcuni dei muri dati dal Comune sono molto belli, e la possibilità' di potervi disegnare e' un fatto importante, perche' permette a molti artisti emergenti di avere visibilità'. Pero' forse con i muri belli si arrivava a 87, forse 88, per fare cifra tonda nel mucchio sono finiti anche dei muri dove disegnare diventa un compito improbo. Tra questi, sicuramente il lungo-linea FS di San Donato. Agitare li le bombolette e' come sbattere le pentole nel mondo di The Walking Dead: dal nulla, una mandria di eroinomani stesa al suolo tra le fratte si alza in piedi, e si avvicina con braccia e laccio a penzoloni chiedendo un po' di spicci, ovviamente solo per un panino.2. Il Giustiziere venuto dal Nilo. A volte capita di disegnare un muro legale e di sentirsi osservati come se stessi facendo una rapina in banca. Niente da fare: anni di criminalizzazione indiscriminata del fenomeno hanno portato i cittadini a considerare l'estrazione della bomboletta come l'estrazione di una pistola. I più' impressionabili scendono in strada e con piglio sicuro iniziano a inveirti addosso, intimandoti di smettere. Ma il caso migliore riguarda un cittadino egiziano. Gia', perche' contrariamente a quanto afferma la retorica salviniana, spesso sono proprio gli immigrati regolari i più intransigenti custodi della legalita'. E così, questo egiziano e' sceso quattro volte in strada minacciando l'artista: una volta minacciando di chiamare la polizia, la seconda volta chiamando effettivamente la polizia (che si e' presentata, ha visto i permessi ed e' andata via), la terza volta mostrando i muscoli e la quarta con un bel bastone pronto all'uso. Evidentemente, al signore egiziano l'arte proprio non va giu': e si che la Primavera Araba al Cairo e' iniziata proprio con un graffito. In ogni caso, ironia della sorte, l'artista e' stato salvato proprio dalla volante della polizia, rimasta in zona dopo la chiamata. E per il fan di Mubarak non c'e' stato nulla da fare.3. L'amico dell'amico. A questa abbiamo assistito personalmente. Due artisti stanno disegnando un muro ovviamente legale: e' un lavoro grosso e complicato, dunque hanno scale, rulli, bombolette, e soprattutto macchine fotografiche e videocamere. A un certo punto si palesa un tizio sui sessanta, panciuto e con due baffi folti, grigi e pieni di forfora. Non proprio uno che vuoi avere accanto sulla metropolitana. Il tizio si avvicina a uno degli artisti. Ecco la conversazione: "Ma voi chi siete?" "Eh niente, siamo artisti siamo..." "Ma che fate?" "Be', ecco, disegniamo noi.." "Ma che volete?" "Niente, noi vorremmo disegnare.." "Eh?" "Disegnare" "Ma che minchia dici?" "Stiamo facendo un muro, e' legale, il Comune ha dato il permesso.." "A' ca volete disegnare?" "Si" "Pecche'? "Perche' il Comune ha dato il permesso" "Per disegnare" "Si" "Quindi siete tipo artisti?" "Si. Tipo" "Non siete scassaminchia quindi?" "In che senso scusi?" "A me mi hanno chiamato poco fa, due amici, mi fanno hey, Bruno, vai un po' giu' per strada che ci stanno degli scassaminchia con le telecamere. E io son venuto a controllare. Sai, io qui controllo.." "No, guardi noi volevamo solo disegnare" "Vabbuono, tu sei un bravo ragazzo si vede. Mi raccomando pero': non riprendere niente a qui eh, che io se poi lo scopro mi arrabbio. Adesso vado. Ah, se vi viene sete, andate pure al bar e prendete quello che volete. Vi manda Bruno, intesi?". Ora: qualunque considerazione vi venga in mente su Bruno, il suo bizzarro lavoro e la sua rete di amici degli amici, ricordatevi che siete a Milano. E a Milano certe organizzazioni non esistono. Vero?Il bene rifugio del Nomade. A volte capita che alcuni muri siano sotto i cavalcavia, in periferia nel traffico, in zone molto isolate. Molte di quelle zone, si sa, sono occupate abusivamente da nomadi, i quali non sono esattamente le persone con cui si vorrebbe avere un diverbio un martedì notte alle tre con nessuno nei paraggi. Ecco, nemmeno quello ha scoraggiato gli artisti, che in piccoli gruppi hanno sfruttato anche gli spazi concessi in zone simili. Alcuni di loro ci hanno segnalato un fatto curioso: un gruppo di nomadi, assai nutrito, ha cominciato ad osservarli mentre loro disegnavano. Di più': non gli staccavano gli occhi di dosso. Passano venti minuti, passa un'ora: i nomadi, una ventina, sono sempre li, a fissare e parlottare tra loro. In giro, in una assolata domenica d'agosto, nessuno. Tra i writers sale una legittima inquietudine. A un certo punto dal gruppo di nomadi si stacca una delegazione di quattro persone che a grandi passi si avvicina verso gli artisti. I quali, facendo finta di niente, continuano a disegnare. Quando ormai i quattro hanno raggiunto il muro libero e ormai e' impossibile ignorarli ecco che uno di loro, rivolto ai writers, chiede se sono disposti a decorare e abbellire le roulotte, informandosi inoltre su tempistiche e costi del servizio. L'arte, insomma, come linguaggio universale.Il 70enne incappucciato. Prima erano voci, leggende metropolitane che si rincorrevano. Poi dopo l'episodio delle "100 sizze matte", l'opera dell'artista Zoow 24 coperta da una mano di vernice, le voci sono diventate realtà. Diversi cittadini segnalano la presenza di un anziano signore - secondo un benzinaio che l'ha visto all'opera "70 anni se non di più" - che armato di una pettorina gialla, un rullo e un secchio di vernice, gira per i muri liberati a cancellare le opere degli artisti. A volte, lascia anche una firma: "No Aborto". Dopo il nostro articolo, Zoow 24 ha infatti proceduto a restaurare la sua opera. Ebbene, poche ore dopo, il 70enne Incappucciato e' ricomparso, e ha di nuovo cancellato tutto. A nulla sono valse le proteste di chi passava di li (tra cui appunto il benzinaio): alle rimostranze ("ma che fa? e' un'opera d'arte e il muro e' legale!") il signore prima continuava a ripetere la pantomima di aver ricevuto "un ordine urgente dal Comune", poi - vistosi smentito - ha calato le braghe, dicendo che a lui non gliene fregava un c....o e che cancellava lo stesso perche' a lui quelle cose non piacevano. Ecco, "a me queste cose non piacciono, quindi le cancello": l'apogeo di quella "ideologia del decoro" assai pericolosa, che se fosse esistita ai tempi del Bernini, chissà' quanti danni avrebbe potuto fare. Che qualcuno fermi l'Incappucciato! Argomenti i hate milanowriters