I Hate Milano

Questa foto non cambierà nulla. Da Milano a Catania, l’ipocrisia

Considerazioni sparse a seguito di una giornata in cui, tra un piatto di spaghi e un selfie in ascensore, da nord a sud non si è parlato d'altro.

1) Nel 2004 Al Qaeda trasmise il video con la decapitazione dell'americano Nicholas Berg. Il motivo per cui ci si ricorda di lui e' semplice: fu il primo. Quelle immagini furono viste da milioni di persone, i migliaia di video usciti in seguito e raffiguranti altri poveri disgraziati nell'atto di venir decapitati non li ha visti nessuno. L'opinione pubblica ha una straordinaria capacita' di abituarsi, e far diventare ordinario anche l'orrore più' estremo. Non passera' molto che quelle foto diventino rumore di sottofondo su Facebook, occasione per fare una faccetta un po' così' tra la foto di un piatto di spaghi e un selfie in ascensore.

2) Coloro che sostengono che quelle foto "dilaniano le coscienze" mostrano una straordinaria fiducia nei confronti dell'umanità'. Negli anni 80 dilaniavano le coscienze le immagini dei bambini che morivano di fame: da allora son passati 30 anni, i bambini muoiono ancora, ma le coscienze sono ancora impegnate a trovare posto al sushi bar al venerdì sera. La capacita' dell'Occidente di far finta di niente e voltarsi dall'altra parte si manifesta ovunque: si e' manifestata anche poche settimane fa, quando la morte del custode del sito di Palmira, che da solo ha combattuto per la difesa di uno dei siti più' importanti dell'umanità' ed e' stato decapitato all' ISIS, ha guadagnato circa un centesimo delle condivisioni sul ritorno di Balotelli al Milan. Mettetevi dunque il cuore in pace: non sarete voi, con la vostra fotina, a cambiare il corso della storia.

3) Vi siete chiesti come mai è stata mostrata la foto di un bambino, e non di un adulto? Perché neppure la morte sfugge alla regola della spettacolarizzazione. E così' finisce che si sceglie fior da fiore, cercando la foto perfetta, quella a prova di like, quella che proprio faccia dire al pubblico "anvedi sto rigazzino!".  Ma forse il meglio qui lo tocca il proprio il Manifesto, che alla foto aggiunge il titolo "niente asilo". In questo caso, il cadavere e' messo al servizio del titolista per fargli piazzare "a' battuta".  Si, si, certo: la provocazione. Quindi anche Studio Aperto erano anni che faceva provocazione, solo che noi non ce n'eravamo mai accorti.

4) Se il vostro fine e' fargliela vedere a quel cattivone di Salvini e' perche' non conoscete Salvini. E qui cade anche l'alibi della buona fede. Salvini e' l'unico che si prende la briga, da sempre, di registrare e segnalare ogni singolo immigrato morto in un naufragio, per imputarlo direttamente ad Alfano, Renzi e all'Unione Europea. Il mantra salviniano "aiutiamoli a casa loro" si nutre esattamente di questo, di queste foto, di questo clima. Essendo un politico, a Salvini si risponde politicamente, come fa Mentana per dire, o come ha fatto il New York Times, mettendo a confronto il numero di sbarchi di ieri, quando la Lega governava e quello di oggi, e chiedendogli quali siano, nel concreto, le sue misure per risolvere il problema dell'immigrazione, che al momento risultano del tutto oscure. Ma il bello e' che Salvini non ha neanche bisogno di spiegarle, perche' la gente invece che chiederglielo, e aspettarlo al varco pronta a smontare le sue idee pezzo per pezzo, preferisce gridare "al lupo, al lupo", condividere la foto e fare una bella tirata di controretorica facendo il pieno di like. Così' Salvini ringrazia, e continua a crescere nei sondaggi.

5) Se invece il vostro obiettivo sono "i razzisti" allora mettetevi nuovamente il cuore in pace. Se uno e' razzista, razzista lo rimane, anche dopo la vostro foto. Anzi, magari prenderà' a condividere le foto dei coniugi morti a Catania, facendo vedere la gola tagliata dell'uomo sgozzato dal clandestino. Un bel dettaglio della carotide tranciata di netto, per controbattere al bambino affogato e dilaniare le coscienze. A quel punto, magari qualcuno pubblicherà' un'altra foto, di un bambino affogato ma chissà' - qui c'e' di che sbizzarrirsi - rimasto in acqua per settimane. E così' via, in una gara all'orrore come in una fantastica grottesca del secolo scorso.
Il giorno che in Italia si smetterà' di trasformare tutto in tifo stadio, e di "strumentalizzare tutto, strumentalizzare subito", quello sara' un gran giorno per il Paese.

Il giorno che in Italia si smetterà' di trattare gli immigrati come figurine a sostengo di un'ideologia, ma si comincerà a trattarli come "persone", quello sara' un altro gran giorno per il Paese.