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Milano, appello a Starbucks: "Via le tazze usa e getta"

"Starbucks Milano diventi un modello di sostenibilità nel mondo, rinunci a tazze e bicchieri monouso": è l'appello lanciato alla catena Usa

Milano, I'associazione Comuni virtuosi a Starbucks: "Via le tazze usa e getta"



"Starbucks Milano diventi un modello di sostenibilità nel mondo, rinunci a tazze e bicchieri monouso": è l'appello lanciato dall'associazione Comuni virtuosi ai responsabili della catena americana che in settembre inaugurerà la caffetterie in piazza Cordusio.


Starbucks: "Via le tazze usa e getta". L'appello di Comuni virtuosi alla multinazionale



''Starbucks dica no a tazze e bicchieri monouso nel locale che aprirà a Milano a settembre, rendendolo un esempio di sostenibilità a livello europeo e mondiale e incidendo così positivamente sulla spesa dei Comuni per gestire i rifiuti''. A chiederlo è l'Associazione Comuni Virtuosi in vista della prima apertura italiana da parte della famosa catena di caffetterie. L'appello è sottoscritto e supportato da partner nazionali e internazionali: Greenpeace, Wwf, Zero Waste Italy, Zero Waste Europe e Reloop, piattaforma paneuropea multi-stakeholder a sostegno dell'economia circolare. Nella lettera inviata a Howard Schultz, direttore esecutivo dimissionario di Starbucks, le associazioni chiedono al manager di lasciare in eredità al suo successore Myron Ullman ''una rivoluzione verde di Starbucks'' che muova i primi passi proprio da Milano, la città che, come raccontato dallo stesso Schultz, ha ispirato la creazione della catena di caffetterie. Dire addio a tazze e bicchieri usa e getta, sottolineano le associazioni, rappresenterebbe ''una decisione che è nel solco di provvedimenti che associazioni non governative, governi locali e nazionali, la Commissione Europea e tanti semplici cittadini auspicano per ridurre l'utilizzo di articoli monouso impattanti e combattere il flagello della plastica nell'ambiente''. 

 

Starbucks, fermare i rifiuti del consumo usa e getta. Costi di gestione dei rifiuti elevati

 

Ogni anno a livello globale vengono distribuiti 600 miliardi di tazze in carta o plastica e l'Unep stima che per sostenere la richiesta di risorse dalla popolazione mondiale nel 2030 avremo bisogno del 40% in più di legno e fibre di cellulosa. L'idea di rivolgersi a Starbucks si basa sulla consapevolezza della forza di un grande gruppo multinazionale nel dettare le tendenze del mercato: ''Un'azienda che conta 28 mila negozi presenti in 77 paesi ed è frequentata ogni giorno da milioni di persone ha un enorme potenziale per fare la differenza e dare un'importante contributo per fermare la crescente marea di rifiuti da consumo usa e getta''. Accanto all'impegno degli amministratori locali a cui dà voce l'associazione Comuni Virtuosi, infatti, perché i modelli circolari diventino realtà c'è bisogno di ridurre i rifiuti alla fonte: ''Fino a quando la produzione di rifiuti non verrà minimizzata alla fonte, attraverso la progettazione dai governi locali e nazionali di prodotti e servizi circolari, gli sforzi e le risorse economiche investiti dai governi locali e nazionali continueranno ad essere utilizzati per alleviare il sintomo di un problema, senza affrontarne le cause". I costi di gestione dei rifiuti "assorbono una parte significativa del budget dei nostri comuni (finanziata dai contribuenti) che potremmo destinare invece ad altri progetti sociali e ambientali fortemente necessari alle nostre comunità'', prosegue la lettera. 







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