Milano

I conti in tasca all'inquilino più celebre degli Atellani, Piero Maranghi

a cura della redazione

La dimora di superlusso in corso Magenta a Milano ceduta ad Arnault: gli ultimi affari (non sempre fortunati) dell'ex proprietario Maranghi

I conti in tasca all'inquilino più celebre degli Atellani, Piero Maranghi

Ha fatto molto discutere la cessione a Bernard Arnault della Casa degli Atellani, la dimora di superlusso di Corso Magenta a Milano.

Casa degli Atellani: la vendita sottotraccia a Mr LVHM

Da un giorno all'altro è comparso un cartello nel quale si dava comunicazione che le visite sarebbero state sospese. Il motivo? Ormai la vendita era arrivata a termine. Qualcosa che dalle parti di Corso Magenta si sapeva perfettamente da tempo. Così come da tempo si sapeva che Mr Lvmh non avrebbe realizzato alcun hotel di extralusso: troppe poche camere, enormi problemi logistici, autorizzazioni, eccetera.

Piero Maranghi e le serate ultra chic agli Atellani

Chi le vicende degli Atellani le conosce benissimo è Piero Maranghi. Uno che in città ha sempre contato molto, per le sue serate ultra chic, per la dimora (appunto, gli Atellani) più bella di quasi qualunque altra, per il fatto di essere il figlio del banchiere Vincenzo Maranghi, già numero uno di Mediobanca, pupillo di Cuccia dalla cui morte ne prese le redini. Per essere un esperto melomane.

Gli affari di Maranghi, tra successi e qualche inciampo

Dagospia, all'inizio di dicembre 2021, con il Covid ancora imperante, dava conto che proprio agli Atellani si era riunita "la mezza Milano che conta" per festeggiare l'uscita di un "libro almanacco" firmato proprio da Piero Maranghi. Figlio, peraltro, di una rubrica analoga su Classica HD, la televisione sul bouquet Sky di proprietà proprio di Maranghi. Il quale però, pare che prima delle vendita ad Arnaud (anche se sul Foglio si era premurato di far sapere che non era coinvolto nella vicenda), abbia avuto qualche infortunio e fallimento. Perché differentemente da quanto si può pensare, non sempre il successo non è lastricato di fallimenti.

Da Classica Italia a... Italia Classica

Anzi. L'ultimo pare che riguardi proprio Classica HD. Posseduto da Gestione Televisiva Srl, nel 2019 viene concesso in affitto a Italia Classica Srl. Gestione Televisiva, infatti, va gambe all'aria. Simpatico intreccio di nomi. Gestione Televisiva era in origine Classica Italia Srl (dal 2013 di proprietà di Piero Maranghi). Poi cambia nome, e fallisce. A chi dà l'affitto del canale il Tribunale? A Italia Classica Srl (cambia l'ordine delle parole), poiché dal 2019 il notaio Annalisa Angelini mette in liquidazione la Classica Italia e la trasforma in Gestione Televisiva. Questa affitta a Italia Classica Srl a 60mila euro l'anno il ramo d'azienda relativo a Sky. Italia Classica Srl è ancora di Piero Maranghi, al 100 per cento. Da là in poi, se ne perdono le tracce.

Classica Tv: i bilanci mancanti e le voci di fallimento

Alla Camera di Commercio l'ultimo bilancio depositato risale al 2019, quindi antecedente le operazioni di cui abbiamo parlato. Non un buon segno, ma magari è solo un incidente burocratico l'assenza dei bilanci successivi. Nel maggio 2022 circolano notizie sul fatto che Classica TV sia in fallimento. Intanto, nel marzo 2023 Piero Maranghi, tramite sempre la Italia Classica Srl vende le quote che gli garantivano il controllo della Brisa, il celebre ristorante situato nel centro di Milano. Ha venduto il 54 per cento alla 2Fev Srl per un totale di 135mila euro. Che però non ha potuto riscuotere. Perché la partecipazione era oggetto di revocatoria per via del fallimento della Gestione Teatro Srl, la società con cui Maranghi vendeva i prodotti a marchio "La Scala" all'interno del teatro. Ad oggi Maranghi risulta proprietario del 100 per cento delle quote di Italia Classica, e del 2 per cento delle quote del Trovatore Srl, sempre nel ramo ristorazione. Il 12 febbraio 2023 Piero Maranghi ha espresso pubblicamente il suo dissenso per il concerto di Paolo Conte alla Scala in qualità di direttore di Classica HD. Un dissenso che non è stato compreso a Palazzo Marino.







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