Milano
Giovani, tra droga e dipendenze "nuove": l'allarme
L’Intervista di Barbara Ciabò
I giovani e le dipendenze: ne parliamo con la Dottoressa Rosanna Chifari Negri neurologa e già consulente scientifico della Commissione Sanità del Senato.
Dottoressa si parla di emergenza droga ma esistono altre forme di dipendenza che colpiscono i giovani e che sono altrettanto gravi. Come correre ai ripari?
“Guardi innanzitutto bisogna informarsi ed informare. Non per sentito dire ma attraverso pubblicazioni scientifiche internazionali che sul tema droghe e dipendenze giovanili sono assolutamente concordi. Per comprendere l’emergenza droga sui giovani bisogna partire dal concetto di dipendenza. Ci sono varie forme di dipendenza, da quella da internet allo shopping compulsivo, all’alcool, al gioco fino ad arrivare alle droghe. Il meccanismo che sottende allo sviluppo delle forme di dipendenze è sempre il medesimo. Il circuito della gratificazione viene continuativamente e facilmente sollecitato con liberazione di dopamine a cui il cervello non riesce più a fare a meno. Chi sviluppa una forma di dipendenza quindi è maggiormente predisposto a svilupparne altre.
Gli esami scientifici dimostrano inequivocabilmente una modifica anatomica di alcune aree del cervello con atrofia del lobo frontale che presiede alla motivazione, alla concentrazione, alla pianificazione e dei lobi temporali da cui dipende lo sviluppo del linguaggio. Le dipendenze creano quindi deficit cognitivi dimostrabili.“
Quindi permettere ad un bambino o ad un adolescente di utilizzare per molte ore al giorno lo smartphone o i giochi elettronici può generare una dipendenza riscontrabile con esami diagnostici?
“Assolutamente si, se questo comportamento si protrae per anni si genera una dipendenza dalla quale uscire è molto difficile. Non bisogna permettere che i bambini abusino degli strumenti. Questo è il motivo per cui togliere lo smartphone ad un ragazzo che è abituato a trascorrere molto tempo connesso o allontanarlo da una console, se è abituato a giocare molte ore al giorno, genera reazioni di ansia e aggressività e a volte depressione.
Tutto questo è stato oggettivato attraverso studi con risonanze magnetiche funzionali, spec e pet. Si tratta di dati scientifici inoppugnabili.”
Quindi noi stiamo crescendo generazioni di ragazzi dipendenti?
“Esattamente. Drammatico ammetterlo ma è proprio così. Questo è il motivo per cui dall’uso smodato del gioco elettronico come prima forma di dipendenza, si passa alla dipendenza dallo smartphone e dai social, all’eccesso nel consumo di alcool, all’abuso di fumo di sigarette e al consumo smodato delle droghe a cominciare dalla cannabis. Gli adulti devono capire che gli adolescenti di oggi non si fumano la cannetta una volta a settimana ma tendono a fumarsene molte al giorno, proprio a causa di questo meccanismo di dipendenza che hanno sviluppato e che riguarda ragazzini sempre più giovani.”
Dottoressa è presente in Italia un dibattito sulla legalizzazione della cannabis? Lei cosa ne pensa?
“Penso che la cannabis ad uso terapeutico per alcune patologie sia utile, consigliabile e vada prescritta da noi medici. La vendita libera è invece inopportuna e dannosa. Oggi rispetto ai decenni precedenti è cambiata l’età dell’esposizione e proprio per quello che ho cercato di spiegare prima, è molto più facile sviluppare una dipendenza dalla droga.”
Molti asseriscono che la cannabis non sia pericolosa.
“La Cannabis riduce le capacità cognitive soprattutto quando il cervello è giovane e in formazione, provoca atrofia neuronale in alcune zone cerebrali. Le riviste di neurologia e gli studi sono concordi e universalmente condivisi il resto sono chiacchiere e interessi.“
Mi scusi ma anche la Cannabis legalizzata senza thc che viene venduta nei negozi provoca danni?
“Guardi che la thc è sempre presente ma in percentuale ridotta. Quindi gli effetti sono i medesimi se l’uso è assiduo e prolungato. Inoltre scatterà il meccanismo della gratificazione che genererà ulteriore dipendenza. Le ripeto la cannabis ha effetti nocivi sul cervello dei giovani in maniera incontrovertibile ma mentre sul tabacco stiamo facendo una battaglia di informazione culturalmente accettata e ormai condivisa a tutti i livelli, non si capisce come mai si vogliano sdoganare altre sostanze ancora più dannose. Chi fa uso di cannabis e marijuana in adolescenza ha una predisposizione a sviluppare precocemente psicosi e schizofrenia, per esempio in Canada il problema sta esplodendo fra gli adolescenti in modo allarmante.“
Quali soluzioni possibili?
“Informarsi, informare, spiegare ai propri figli i pericoli a cui potrebbero andare incontro, evitare qualsiasi messaggio di liceità sull’uso di droghe, di tabacco e superalcolici, evitare di dare i cellulari e i giochi elettronici ai bambini molto piccoli. Inoltre educare i figli a leggere, a suonare uno strumento musicale e a fare tanto sport. Lo sport e la musica sono le forme di dipendenza raccomandata per far crescere i nostri ragazzi nel miglior modo possibile.”