Milano

I mille aneddoti e le foto "proibite" nell'ultimo libro di Gabriele Albertini

di Fabio Massa

Una parte dedicata ai retroscena, l'altra alle sue ossessioni

I mille aneddoti e le foto "proibite" nell'ultimo libro di Gabriele Albertini

Metà libro è Gabriele Albertini. L'altra metà è l'ossessione di Gabriele Albertini. "Rivoglio la mia Milano. Il sindaco rimette i pantaloni", scritto con Sergio Rotondo, prefazione di Francesco Alberoni e postfazione di Vittorio Feltri, è un volume (edizione De Ferrari, 474 pagine, 24 euro) diviso in due parti. Nella prima c'è l'Albertini che racconta mille episodi, telefonate, retroscena. Lo fa senza soluzione di continuità. Prendendo le cose alla larga, girando avanti e indietro per poi stringere sull'argomento. Racconta diffusamente del suo rapporto con Berlusconi, della "tentazione" di tornare a fare il sindaco (rimettersi i pantaloni, appunto) e del motivo familiare dietro la rinuncia.

La seconda parte invece contiene la sua ossessione

La seconda parte invece contiene la sua ossessione. A suo modo, interessante anch'essa. L'ossessione per il fare, per la proposta, che deve essere documentata e ampiamente supportata da carte e fatti. E così, c'è quel disegno di legge per far risarcire dallo stato le spese processuali agli innocenti assolti con formula piena e nel merito. E ci sono documenti, carte, carteggi, dopo una lunga carrellata di fotografie, che già da sole valgono il prezzo del biglietto e che già spiegano gran parte del carattere dell'autore. Invece di andare a "eliminare" dall'album dei ricordi le foto con leader oggi divenuti non potabili (Putin e Orban su tutti), le fa riprodurre e produce un effetto straniante vedere il presidente della Federazione Russa nel 2000 o il capo del governo ungherese con la folta chioma, intervallati dalla Regina Elisabetta, da Papa Giovanni Paolo II e da tutti i potenti della terra che hanno reso omaggio a Milano e sono stati accolti da lui, il sindaco in mutande che forse  la tentazione di rimettersi i pantaloni l'ha davvero avuta...

fabio.massa@affaritaliani.it

 







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