Milano

I pm: "sistema Sesto esiste, ma niente prove su Penati"

"L'istruttoria dibattimentale ha provato l'esistenza del cosiddetto 'Sistema Sesto'", ma "il Collegio non ritiene raggiunta la prova dell'ipotesi accusatoria e cioe' che Filippo Penati, nella sua qualita' di Presidente della Provincia di Milano, in relazione alle vicende qui contestate, abbia compiuto in cambio di denaro o altra utilita' atti contrari ai doveri d'ufficio per favorire l'imprenditore ed (ex) amico Piero Di Caterina". Lo scrivono i giudici del Tribunale di Monza nelle motivazioni al verdetto col quale, nel dicembre scorso, hanno assolto Filippo Penati e altri 10 imputati dall'accusa di tangenti o perche' il fatto non sussiste o perche' non costituisce reato, sia con formula piena sia con la vecchia formula dubitativa. Inoltre, hanno dichiarato il non doversi procedere per prescrizione per le vicende di concussione che riguardavano le presunte tangenti sulle ex aree Falck e Marelli, e cioe' il cuore dell'indagine per il quale ci sono stati anche patteggiamenti. La prescrizione riguarda i reati commessi fino all'autunno 2006 ed e' intervenuta tempo fa per via della cosiddetta Legge Severino.

Secondo i giudici, per 'Sistema Sesto' "e' da intendersi il luogo d'incontro' tra gli interessi di imprenditori spregiudicati, pronti a 'oliare' gli ingranaggi della pubblica amministrazione sestese per realizzare speculazioni immobiliari milionarie sulle aree industriali dismesse piu' vaste d'Europa, le esigenze di finanziamento della politica (in specie degli eredi del PCI, che da sempre amministravano la citta' di Sesto San Giovanni) e gli appetiti voraci di amministratori e dipendenti pubblici, che videro negli interventi edilizi realizzabili su quelle aree un'irripetibile occasione di illecito arricchimento". Tuttavia, il processo che ha portato all'assoluzione di Penati, precisano i giudici all'inizio delle motivazioni, "non ha avuto a oggetto, se non in modo marginale, il cosiddetto 'Sistema Sesto'. Viene infatti ricordato dai giudici che altri procedimenti si sono chiusi con sentenze irrevocabili di proscioglimento per prescrizione (con riguardo a Filippo Penati, nonche' a Piero Di Caterina, Giordano Vimercati, Gianpaolo Salami, Francesco Agnello e Omar Degli Esposti)" e di patteggiamento (Pasquale Di Leva, Nicoletta Sostaro e Marco Magni).







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