Milano

I ristoratori milanesi protestano ancora: "Così è impensabile riaprire"

Rappresentanza di ristoratori di nuovo all'Arco della Pace: "100% delle spese con il 20% degli incassi? Non riapriamo"

I ristoratori milanesi protestano ancora: "Così è impensabile riaprire"

Nuova protesta dei ristoratori milanesi sotto l'arco della Pace: Alfredo Zini e altri operatori, in rappresentanza dei gestori di  circa 2mila bar, pub e ristoranti del Movimento Imprese Ospitalità, manifestano contro le misure decise dal Governo per la riapertura dei locali. Una rappresentanza di pochi esercenti, presenti per solidarietà ai colleghi ristoratori toscani che ieri hanno sfilato a Firenze, anche loro per chiedere regole certe per la riapertura delle attività. I ristoratori milanesi erano in piazza con due striscioni con le scritte "Milano come Firenze ristorazione italiana unita" e "I ristoratori lombardi ringraziano i colleghi toscani", riferito allo striscione che i colleghi toscani hanno mostrato in loro solidarieta' quando, settimana scorsa, alla prima manifestazione milanese era intervenuta la Polizia.

"A queste condizioni non riapriamo, la ristorazione è sulla via del fallimento, non è possibile, non è pensabile, io non riapro in protesta. Se riaprissimo in queste condizioni saremmo in perdita". I ristoratori contestano il regolamento dell'Inail per il distanziamento sociale. I motivi? "La difficoltà normativa sanitaria per gestire il personale e i clienti, l'impossibilità di avere un fatturato neanche vicino a quello che avevamo prima di chiudere insieme a dei costi che sono al 100% e sono aumentati", spiega spiega Riccardo Minati. E c'è anche l'aumento della responsabilità penale dell'esercente nei confronti del personale e del cliente. Impossibile sostenere il 100% delle spese con il 20% dell'incasso, è il ragionamento dei ristoratori che non intendono riaprire a queste condizioni. Prevista per sabato una manifestazione nazionale.







A2A
ZX