Milano
I “Salva Milano”. La politica recuperi la propria centralità
Mentre la magistratura si occuperà di eventuali illeciti, società civile e funzionari devono riprendere fiducia per evitare un blocco come ai tempi di Tangentopoli. Il commento

I “Salva Milano”. La politica recuperi la propria centralità
Milano è stata recentemente scossa da eventi giudiziari che hanno riecheggiato i turbamenti di Tangentopoli, evidenziando nuovamente l'importanza della vigilanza nelle pratiche urbanistiche. Al centro della discussione vi è il "Decreto Salva-Milano", proposto per sbloccare circa 150 cantieri fermi a causa di presunti abusi edilizi. Il decreto intendeva fare chiarezza sulla legittimità delle norme urbanistiche approvate a livello locale, e sul loro conseguente utilizzo da parte di uffici comunali e costruttori, per demolizioni e ricostruzioni in aree già urbanizzate, eliminando la necessità di piani attuativi comunali previsti dalla legge urbanistica del '43 che le difese degli indagati (ma non i PM dell'inchiesta) considerano superata a seguito della modifica costituzionale del 2001.
La vicenda ha messo in luce la difficoltà della politica di gestire efficacemente i processi di trasformazione urbana di Milano, specialmente alla luce di grandi investimenti da parte di fondi immobiliari. L'assenza di una regia pubblica forte e trasparente può lasciare spazio a interessi particolari, compromettendo il bene comune e la qualità della vita dei cittadini.
Gestione del territorio milanese: la politica riacquisti la sua centralità
In questo contesto, la magistratura si occuperà di fare luce su eventuali comportamenti illeciti e farà il suo corso, tuttavia è essenziale che la politica riacquisti il suo ruolo centrale nella pianificazione e gestione del territorio milanese, adottando normative chiare e condivise che favoriscano uno sviluppo urbano equilibrato e sostenibile. Al contempo è necessario che società civile e funzionari riprendano la fiducia dell’operare necessaria affinché Milano non si blocchi nuovamente come ai tempi di Tangentopoli, non possiamo permettercelo.
Desidero altresì esprimere il mio apprezzamento per l'Avvocato Guido Bardelli, che ha assunto il ruolo di Assessore alla Casa in un momento così difficile, la cui competenza e capacità hanno rappresentato una risorsa preziosa per la nostra città. Abbiamo bisogno di “civil servant” che con coraggio e professionalità siano quelle cinghie di trasmissione fra politica e società civile capaci di mettere tutti in moto per il Bene Comune.
di Carmelo Ferraro, presidente Mi'mpegno