Milano

Iannetta: “Votate l’alieno perché Balzani e Majorino hanno fallito”

di Fabio Massa
 
Antonio Iannetta è l’outsider delle primarie del Partito Democratico. Ad Affaritaliani.it spiega: “Majorino usa parole vintage, non parla al futuro. Balzani? Sugli scali ha fallito anche lei. Votare Iannetta vuol dire votare il rinnovamento”… L’INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT
 
Antonio Iannetta, l’alieno. Perché la chiamano così?
Alieno alla politica, alieno alle primarie, l’outsider. Davide contro i tre Golia. Insomma, mi fa onore questa parola. L’alieno è qualcuno che racconta la politica in maniera diversa. Noi siamo la società civile…
 
Affaritaliani.it è stato tra i primi a citarla come candidato. All’inizio lei non entrava neanche nella lista dei candidati sui giornali. Soddisfazione per aver raccolto le firme? Rivincita?
Noi siamo abituati a salire sul palco e affrontare 600 o 700 persone. Sicuramente è una novità trasferire i nostri contenuti a una platea che si pone nei nostri confronti per il futuro della città. Abbiamo le skill per essere candidati sindaci ma anche sindaci di questa città.
 
Lei vota PD?
Io voto centrosinistra.
 
Risposta evasiva.
Io sono un candidato della società civile che si riconosce nel centrosinistra, che ha voluto queste primarie. Conosciamo sul territorio tanti consiglieri di zona e tante persone che si occupano della politica e di prossimità, di frontiera. Noi rappresentiamo queste realtà.
 
Dalla nomenklatura del partito che accoglienza ha avuto?
Mi ritengono un alieno, un outsider, ma di fatto conosco le istituzioni milanesi, ho lavorato molto per resistere alle amministrazioni di centrodestra. Abbiamo degli anticorpi su quelli che è stato il rapporto con il centrodestra. Però dico anche che ci aspettavamo di più da questa amministrazione di centrosinistra. C’è stata la svolta ma non abbastanza.
 
Secondo una certa teoria Sala non va bene perché sarebbe il tradimento del modello arancione. Lei replicherebbe il modello arancione o no?
Lo dicevo prima: essere candidato della società civile vuol dire fare sintesi tra tutte le posizioni. Secondo me Milano deve essere un continuo laboratori di sperimentazione politica. Siamo gli unici che hanno lanciato una sfida anche culturale a Renzi, a livello di gruppo dirigente. Possiamo innovare. Facciamolo, anche in ottica nazionale. 
 
Lei è una persona con principi di sinistra. Eppure è l’unico dei quattro a insistere sull’imprenditorialità. Una volta era la parola d’ordine del centrodestra.
In questo momento stiamo parlando molto di imprenditorialità a valenza sociale. Saranno il futuro della nostra tenuta economica, soprattutto nelle città. Saranno l’avanguardia, un soggetto interessante da coinvolgere. La pubblica amministrazione ha sempre meno risorse economiche. Chiaramente le banche sono soggetti utili e noi abbiamo esperienze in questo senso. In questo momento collaborano con me ex broker di Wall Street che recuperano risorse per restituire alla città degli spazi. Il nostro pallino è sempre uno: tenere in sostenibilità tutte le attività. Mi piacerebbe che la macchina comunale si adattasse a questo modo di lavorare.
 
Lo sport è una parte importante del suo background. Chi nominerebbe assessore allo Sport?
Ci sono tante personalità che potrebbero prendere questo ruolo. Nominerei una persona capace di rivedere tutta l’impiantistica sportiva della città. Guardiamo il PalaLido, che ancora non è completo. Chiara Bisconti ha fatto il possibile, ma ha avuto altre deleghe che l’hanno occupata. Ci vogliono specialisti. E’ finita l’ideologia che porta avanti Pierfrancesco Majorino…
 
Ce l’ha con Majorino?
Ma no, però che cosa pensa di fare? Di primeggiare nel vintage, il suo linguaggio non fa parte del futuro di questa città.
 
Quanti anni ha? 
Quarantuno. Nato a Milano. Nato all’Ospedale Ca’ Grande, cresciuto di fronte allo scalo ferroviario, in via Brembo. E’ un’area periferica con qualche stimolo. Certo che l’incapacità di due candidati sindaci di portare a termine gli scali ferroviari, è sufficiente a dire che non vanno bene né Balzani né Majorino.
 
Lei ha figli?
Sì, due, di nove e quattro anni. E ho anche un cane di 16 anni, una lupa valdostana. Abito in zona Washington.
 
Chi si candida a fare il sindaco sarà anche il sindaco della Città Metropolitana. Come si propone nei confronti dei city users, come vengono definiti? Anche se non voteranno…
Domanda interessante. Noi abbiamo raccolto le firme anche nei comuni limitrofi e io avrei fatto votare anche loro alle primarie. Comunque, per venire al programma, la prima cosa che farei è creare un’agenzia per convogliare tutte le aziende di trasporto in un unico luogo di riorganizzazione perché la cosa che tutti vogliono è un sistema di trasporti efficace.
 
E invece per le periferie, grande tema di questa campagna, che cosa pensa di fare? Non parliamo delle case di MM ma delle case di Aler…
Non mi spiego come Majorino, al confronto pubblico, su questo tema, non sia riuscito ad assumersi qualche responsabilità. Invece di parlare di nuove case adesso, poteva fare qualcosa prima. Mi piacerebbe che questa amministrazione si assumesse la responsabilità di quello che ha fatto o che non ha fatto, e in particolare i due candidati sindaci. Per quanto riguarda il mio programma è semplice: gli appartamenti vanno restituiti e stop. E si può anche pensare a nuovo housing sociale in sostituzione del vecchio. Ma la cosa fondamentale è che con le case popolari bisogna capire la teoria della finestra rotta…
 
Spieghiamola.
Dove si trova una finestra rotta che non viene riparata, generalmente dopo un po’ si spacca anche quella a fianco e quella a fianco ancora. Ecco, su Aler fino ad oggi la teoria della finestra rotta non è mai stata applicata.
 
Domande provocazione. Votarla alle primarie è inutile, tanto perde.
Votarmi è un segnale di rinnovamento. Noi siamo un’alternativa a chi ha fallito in questi cinque anni, a chi rappresenta un altro mondo, quello dei manager pubblici. 
 
Iannetta anche se vincesse alle primarie non vincerebbe alle elezioni.
Assolutamente no. Vincerei anche le elezioni perché conosco il territorio e non abbiamo ideologie ma tanto pragmatismo.
 
Nei sondaggi lei è ultimo. La preoccupa?
Nei sondaggi sono ultimo perché sono stato trasferito da Marte sulla Terra due giorni fa, quindi anche mediaticamente non ho avuto l’esposizione di altri.
 
E pensa davvero di vincere?
Certo. Altrimenti perché sarei qui?
 
Ultima domanda: mi dà un aggettivo per ciascuno dei suoi competitor?
Proviamo.
 
Beppe Sala.
Molto professionale.
 
Francesca Balzani.
Spiritosa.
 
Pierfrancesco Majorino.
Vintage.
 
Antonio Iannetta.
Audace.
 
@FabioAMassa






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