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Milano
Il "cacciatore" dei borseggiatori. Le ronde di Mattia. Video

di Fabio Massa

Mattia ha un hobby particolare. Inforca un paio di occhiali con telecamera nascosta e - tra un turno e l'altro nell'esercizio commerciale in cui lavora - pattuglia le metropolitane di Milano. Avanti e indietro. Su e giù per le scale mobili, per le banchine. Cellulare in mano per chiamare i suoi amici, e per chiamare la Polizia. Il 112 come numero predefinito sempre pronto. E' un cacciatore, Mattia. Va a caccia di borseggiatori. Non fa niente se non chiamare la polizia, le forze dell'ordine. "Sono incredibili gli agenti della Polizia di Stato e del Nucleo reati predatori del Comune di Milano - spiega - Il mio è un servizio civico, perché non si ripeta per altri quello che è successo a me". Mattia è stato aggredito e rapinato tre volte.  "Una volta sono stato rapinato in Duomo. Mi hanno portato via lo smartphone. Poi mi sono messo a caccia io". Mattia ha un vero e proprio manuale del perfetto borseggiatore, in testa. Vede le tecniche, le riconosce. "Sapete chi sono i più bravi? Quelli eleganti, ben vestiti per non dare nell'occhio. Poi ci sono quelle con i foulard e le sciarpe, o con la giacca appoggiata al braccio. Serve per non far vedere le mani che sottraggono i portafogli". Per ogni zona, una strategia: "In Galleria Vittorio Emanuele usano una cartina, o l'ombrello, con la complice che sta dietro, quasi attaccata. E' tutto un gioco di rallentamenti. Sulle scale in uscita dalle metro, per esempio, quello davanti rallenta di colpo, e dietro la complice o il complice infilano le mani in tasca". Mattia ha subito anche una aggressione per la quale oggi è in tribunale. "Il problema è che escono subito", il solito refrain. Ci sono anche gli orari di uscita dei predatori: "I nordafricani vanno in giro la domenica o nel tardo pomeriggio, durante la settimana. Le rom la mattina. Le vittime sono ovviamente gli anziani e i disabili. Secondo i miei calcoli ogni borseggiatore fa colpi per più di 5mila euro al giorno. Una mostruosità. Non attaccano tanto gli italiani, quanto gli stranieri. I turisti cinesi, che vanno in giro con molti contanti, e i russi". Nel video che Mattia ha girato ad Affaritaliani.it si vedono due individui avvicinarsi a un anziano. Lo guardano, lo scrutano, lo studiano. Alla fine uno dei due si attacca all'uomo per passare il tornello, senza pagare. Lo avranno derubato? Forse. Di certo c'è il senso civico del milanese vicino, che vede la scena e chiama subito la polizia: “Che fai, non paghi il biglietto? - dice, e l’altro - non ce l’ho, compralo tu…". Mattia: "Io non ho paura, ormai li conosco quasi tutti. Però mi porto sempre una pistola al peperoncino. Funziona, e anche bene. Tranne che con i drogati. Quelli non li ferma nessuno. Ed è un problema".

fabio.massa@affaritaliani.it

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