Il carcere minorile Beccaria è una polveriera: la rivolta dei detenuti
I sindacati di Polizia penitanziaria denunciano il pesante clima al Beccaria di Milano, con la rivolta di alcuni giovani nella notte di domenica
Nella notte tra domenica e lunedì è esplosa una rivolta da parte di alcuni giovani detenuti del carcere minorile Beccaria di Milano
Il carcere minorile Beccaria è una polveriera pronta ad esplodere. Tornano a denunciare la situazione ormai tesissima i sindacati di Polizia penitenziaria Sappe e Sinappe, che riferiscono della rivolta esplosa nella notte tra domenica e lunedì. "Durante la permanenza all’aria aperta – recita una nota di Sinappe – i detenuti hanno iniziato a manifestare, rifiutandosi di tornare nelle proprie celle e solo grazie ad un intervento da parte dell’ispettore di sorveglianza generale e del preposto, hanno accettato di rientrare. Appena giunti in sezione i detenuti hanno iniziato a creare disordini e ad incendiare capi di abbigliamento, coperte e cuscini e a danneggiare il locale adibito a sala tv, gli arredi delle celle, televisori, lanciare tavoli dalle scale, sputi e a minacciare gli agenti".
A fare esplodere la rivolta, l'aggressione di 13 minorenni nei confronti di un coetaneo, nel contesto di quella che appare come una guerra tra bande. Una volta ammoniti, con la chiusura chiusura, in via precauzionale, della sezione detentiva, gli aggressori hanno dato in escandescenze. La situazione è rientrata dopo l’intervento della polizia penitenziaria: "Ma all’ora di pranzo i detenuti hanno ricominciato a protestare gettando nel corridoio del refettorio il cibo e incendiando materiale di varia natura presente in sezione".
"Già prima di Capodanno – spiegano dal sindacato Sappe – l’istituto superava la capienza di detenuti di ben 5 unità, 53 invece di 48; in data 11 gennaio siamo a quota 57 e dal locale Centro per la Giustizia Minorile di Milano non risulta che vi sia stata alcuna richiesta di sfollamento".