Milano

Il Comitato "accusa" i saggi: Comune, polemica sulle nomine

Una relazione dura, interessante, articolata: è quella redatta dal Comitato per la legalità del Comune di Milano. Che non risparmia stoccate...

di Fabio Massa

Una relazione dura. Interessante. Articolata. La terza relazione periodica del Comitato per la Legalità presieduto da Gherardo Colombo (gli altri membri sono Federico D'Andrea e Eva Maschietto) affronta molti temi. E non risparmia stoccate. Come al Comitato Verità e Giustizia per Antonio Barbato, che aveva evocato irregolarità per l'intervento del comandante della Polizia Locale Ciacci sul luogo dell'incidente che aveva visto coinvolta Alice Nobili: "Il Comitato non ha mancato di chiedere chiarimenti in merito al comandante Marco Ciacci. Dalla relazione ricevuta in risposta risulta un comportamento del Comandante corretto e conforme alle procedure. A questo riguardo, il Comitato ritiene doveroso stigmatizzare comportamenti di sedicenti e non meglio definiti "comitati", che, in modo strumentale, tentino speculazioni su autentiche e dolorose disgrazie per fini estranei all'interesse pubblico".

SOGEMI/ Il Comitato poi tira una bordata verso Sogemi, e in particolare al direttore generale. "Il Comitato ha appreso che all'interno della struttura organizzativa di Sogemi la figura del direttore generale è ricoperta da tredici anni dal medesimo soggetto, il quale da otto anni svolge anche il ruolo del direttore dei mercati ad interim". Insomma, un incarico troppo lungo. Poi, arrivano i punti dolenti per l'amministrazione. Il Comitato rileva "il sostanziale immobilismo sul progetto di archivio unico informatico; la mancata redazione di una sorta di Statuto della Galleria (una sorta di regolamento per l'assegnazione degli affitti, ndr)". Poi sottolinea le "complessità organizzative e tematiche di non poco conto" di Sogemi e Milano Ristorazione.

LE NOMINE/ "Il Comitato raccomanda al Sindaco nella imminenza delle nomine in alcune importanti partecipate di dar luogo a scelte basate sulla comprovata competenza e sulla correttezza, in modo da continuare a tenere l'alto profilo della città di Milano come esempio di tutto il Paese", scrive il Comitato. Ma c'è di più. Come sostiene da tempo (anni), Affaritaliani.it Milano, si afferma la sostanziale inutilità della Commissione di esperti che valutino l'idoneità dei candidati: "Valutare l'eliminazione della formulazione del giudizio di idoneità sui candidati". Perché Gherardo Colombo scrive questo? In effetti, perché nelle ultime tornate di nomine i "saggi"  (così vengono chiamati), presieduti da Gavazzi, un head hunter, avevano suscitato più di un malumore per esclusioni eccellenti e non sufficientemente motivate. Oggi Gavazzi non c'è più, e pare che anche i saggi non siano troppo in auge. Ma di questo dovrà discutere ovviamente il sindaco con il Consiglio Comunale.

fabio.massa@affaritaliani.it







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