Milano

Il consiglio comunale di Milano chiede la chiusura del Cpr

Redazione

Cpr di via Corelli, la richiesta al ministero dell'interno da parte di Palazzo Marino. Il 7 dicembre la consegna dei "Corellini d'oro"

Il consiglio comunale di Milano chiede la chiusura del Cpr

Il consiglio comunale di Milano ha approvato un ordine del giorno per la chiusura del Cpr di via Corelli. La richiesta, con prima firma quella di Alessandro Giungi del Pd, sarà inviata al Ministero dell'Interno. "L'ordine del giorno era stato depositato a maggio e oggi è stato integrato con le risultanze delle indagini in corso di svolgimento da parte della Procura di Milano, così come riporate dai mass media" fa sapere Giungi. "La terribile situazione igienico sanitaria, la mancanza di assistenza sanitaria anche per patologie gravissime, la assenza di mediatori e traduttori, gli enormi ostacoli per gli avvocati di prestare assistenza legale, rendono fondamentale provvedere all'immediata chiusura del Cpr", conclude il consigliere comunale.

La rete 'Mai più lager - No ai Cpr' il 7 dicembre consegna i "Corellini d'oro"

Nel frattempo la rete 'Mai più lager - No ai Cpr' ha indetto una manifestazione contro il Centro di permanenza per il rimpatrio di Milano di via Corelli nel giorno della consegna degli Ambrogini d'oro. Giovedì 7 dicembre alle 10 gli attivisti - i cui dossier sul Cpr sono stati acquisti agli atti dell'inchiesta della Procura di Milano per frode in pubbliche forniture e turbativa d'asta - si troveranno davanti al teatro dal Verme di via S. Giovanni sul Muro dove consegneranno metaforicamente i 'Corellini d'oro' chiedendo di chiudere la struttura che dipende dal Ministero dell'Interno e dalla Prefettura e di non aprirne mai più "né in Italia, né in Albania".

"Basta invocare la legalità per difendere ciò che é manifestatamente illegale oltre che inumano", scrivono sui propri canali social con riferimento alle decine di immagini raccolte e finite agli atti dei pm Paolo Storari e Giovanna Cavalleri che mostrano tentativi di suicidi, attacchi di epilessia e asma a terra in assenza di trattamenti e farmaci, migranti con problemi psichiatrici reclusi e che dormono a terra, cibo avariato e vermi all'interno delle confezioni distribuite a mensa. Lo riferisce LaPresse.







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