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Guangzhou Circle, Joseph Di Pasquale conquista la Cina VIDEO
Il Consolato Generale d'Italia Guangzhou sceglie l'architetto milanese Joseph di Pasquale come testimonial per Italian Design Day 2024 a Shenzhen
Guangzhou Circle, Joseph Di Pasquale conquista la Cina
A 10 anni dalla costruzione del Guangzhou Circle, il Consolato Generale d'Italia di Guangzhou sceglie l'architetto milanese Joseph di Pasquale come testimonial dell'edizione 2024 dell'Italian Design Day a Shenzen in programma giovedì 14 marzo. Progettato dall'architetto milanese Joseph Di Pasquale, il Guangzhou Circle è entrato nell’immaginario collettivo e popolare della capitale della provincia del Guandong come uno dei simboli identitari della metropoli cinese, vera porta d’accesso meridionale al “regno di mezzo”, ma anche emblema nella dialettica tra Oriente e Occidente. Inaugurato nel dicembre del 2013, il Guangzhou Circle rappresenta il tentativo di esplorare un nuovo tipo di landmark building non più basato sullo stereotipo occidentale del grattacielo verticale adottato purtroppo in modo estensivo e spesso acritico in tutte le grandi metropoli asiatiche. Tale impegno e tale coerenza ideologica sono valsi all’architetto italiano Di Pasquale un riconoscimento e un apprezzamento del suo lavoro in tutta la Cina, grazie alla sua interpretazione di un punto di incontro tra la cultura occidentale e quella cinese, in un approccio di “sostenibilità culturale” in contrapposizione al globalismo indifferenziato e omologante.
Italian Design Day: inclusività, innovazione e sostenibilità
L’edificio è diventato un vero e proprio fenomeno, tanto che sui social del Sol Levante sono stati creati gruppi dedicati alle visite al Guangzhou Circle per scattare fotografie da condividere con tutti gli utenti, e a livello istituzionale il Consolato Generale d’Italia di Guangzhou ha scelto l’architetto Joseph Di Pasquale come Testimonial dell’Italian Design Day, evento che giungerà alla sua nona edizione il 14 marzo 2024 a Shenzhen con il titolo "Fabbricare valore - inclusività, innovazione e sostenibilità", con il fine di coinvolgere i principali portatori di interesse pubblici e privati che rappresentano il design italiano di qualità e il mondo delle imprese.
Di Pasquale per un nuovo equilibrio tra Oriente e Occidente
“Le radici per me sono essenziali” conferma l’Architetto Joseph Di Pasquale. “Il confronto, l’interscambio con altre culture basato sul reciproco rispetto è essenziale, ma questo non significa in nessun modo andare verso l’omologazione dei comportamenti e delle mentalità, ma al contrario conoscere e rispettare ciò che è diverso da noi per acquisire una maggiore consapevolezza anche dei propri valori. La conservazione di questi valori e il legame con la tradizione sono la mia principale fonte di ispirazione, e sono a mio avviso la cifra di quello che ritengo essere una ‘evoluzione’ culturalmente sostenibile che fa riferimento cioè a una identità solida perché ben radicata su un nucleo valoriale che va conservato e protetto. A mio parere questo concetto di “sostenibilità culturale” deve costituire la base di un dialogo positivo, fertile e costruttivo tra Est e Ovest, specie nel momento attuale nel quale la struttura dei rapporti a livello globale sta evolvendo alla ricerca di un nuovo equilibrio. In questo quadro credo che sia di fondamentale importanza che la cultura e gli intellettuali diano il proprio contributo affinché questo nuovo equilibrio possa essere trovato secondo un percorso basato sul reciproco rispetto e sulla collaborazione e non più sulla competizione.”
Un ideogramma urbano: il grattacielo di Guangzhou sintesi della metropoli
Nella scia dei grandi connazionali che hanno costruito ponti tra oriente e occidente da Matteo Ricci a Marco Polo (di cui nel 2024 per altro ricorre l’anniversario dei 700 anni della morte) nell’intenzione del suo progettista questo edificio vuole essere il simbolo di un rinnovato dialogo tra Est e Ovest, basato sul concetto di “sostenibilità culturale” e di reciproco rispetto. La costruzione dell’edifico circolare più grande al mondo, quindi, è stata guidata dalla volontà di elevare una struttura dal forte valore iconico cercando nei caratteri della scrittura cinese una possibile fonte di ispirazione, diventando così un “ideogramma urbano” decifrato e assimilato dai cittadini di Guangzhou come sintesi della forma urbis della metropoli, interpretando il ruolo simbolico della tradizionale “Porta di Giada” come ponte tra due culture, tra passato e futuro