Milano

Il killer di Carol Maltesi ammesso alla giustizia riparativa

a cura della redazione

La decisione della Corte: prima volta in Italia. La richiesta di Davide Fontana non è alternativa alla pena. Il padre della vittima: "Non voglio incontrarlo"

Il killer di Carol Maltesi ammesso alla giustizia riparativa

Davide Fontana, il bancario condannato in primo grado a 30 anni per l'assassinio, lo smembramento e l'occultamento del cadavere di Carol Maltesi uccisa a Rescaldina, nel Milanese nel gennaio del 2022, è stato ammesso alla giustizia riparativa. La corte d'Assise di Busto Arsizio ha accolto - prima volta in Italia - la richiesta dell'uomo che però non è alternativa all'iter penale né incide sul piano civilistico.

La decisione all'ammissione, riferisce il quotidiano Il Giorno, è stata presa dalla Corte lo scorso 20 settembre. La giustizia riparativa non è alternativa all'ambito penale, e quindi non porta a uno sconto di pena, e non incide in quello civile, ma è una forma di risoluzione del conflitto, complementare al processo, basata sull'ascolto e sul riconoscimento dell'altro con l'aiuto di un terzo imparziale. Ovvero un mediatore. Davanti al mediatore si ritroveranno le parti (non i familiari di Maltesi che hanno già detto no) per stabilire quale percorso dovrà affrontare Fontana (che potenzialmente, visto il tipo di reato, potrebbe operare come volontario in un centro antiviolenza)

L'avvocato di Davide Fontana: "Si crea un precedente"

"Di certo si crea un precedente": l'avvocato Stefano Paloschi, difensore di Davide Fontana. "Il caso del mio assistito  è stato trasmesso al centro per la giustizia riparativa e la mediazione penale di Milano. Non c'è una tempistica che possa fissare la mediazione, questo potrebbe essere un caso pilota. Di certo si crea un precedente".

Il padre di Carol Maltesi non vuole "in alcun modo" incontrare Davide Fontana: "E' schifato"

 "Il mio assistito e tutti i famigliari di Carol Maltesi non vogliono in alcun modo incontrare Davide Fontana": l'avvocato di parte civile Manuela Scalia, che assiste Fabio Maltesi, padre di Carol Maltesi, lo ha assicurato dopo che la Corte d'Assise del Tribunale di Bust Arsizio presieduta da Giuseppe Fazio ha sciolto la riserva accogliendo la richiesta del bancario (condannato a 30 anni in primo grado per l'assassinio della giovane) di ammissione al programma di giustizia ripartiva. L'udienza si era tenuta lo scorso 15 settembre: nessuna delle parti civili era presente in aula. La Corte ha sciolto la riserva lo scorso 20 settembre. "Ho avvisato il mio assistito, che vive ad Amsterdam, della decisione della Corte - prosegue Scalia - Si è detto sconvolto e schifato da una giustizia che ammette un assassino reo confesso, che ha ucciso, fatto a pezzi ed eviscerato una ragazza, di accedere ad un percorso simile".







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