Milano
Il Liceo Manzoni e il classismo: qualcuno si deve dimettere
Quanto accaduto al liceo classico Manzoni di Milano ha dell'incredibile. Bene hanno fatto gli studenti a protestare. E ora qualcuno dovrebbe dimettersi...
Il Liceo Manzoni e il classismo: qualcuno si deve dimettere
La storia è stata raccontata dal Corriere, e ha dell'incredibile. Per me, di più. E vi spiego il perché. Il Manzoni è uno dei tre licei classici "storici" della città, insieme a Parini e Berchet. Quello tradizionalmente più a sinistra, più massimalista. Comunque, una ottima scuola, plurale e aperta. Pare che fosse stata emanata una circolare per l'anno 2021/2022 nella quale si diceva di preferire dal prossimo settembre l'ammissione solo per chi abitava nei pressi del liceo, e dunque in una zona centrale della città (il Manzoni sta a due passi dalla Cattolica, da via De Amicis e da Carrobbio), e quelli che alle medie avessero avuto voti altissimi in italiano, matematica e inglese. Ora, dopo mille proteste è stata ritirata. Ma non basta, secondo me. Ci vogliono le dimissioni di chi quella circolare l'ha scritta, e di chi l'ha approvata. Perché non siamo nell'Ohio degli anni Trenta, con discriminazioni di ceto e censo. Siamo al Manzoni. E io il Manzoni me lo ricordo bene, perché l'ho fatto, figlio di una Rozzano lontana, piena di case popolari, di contraddizioni. E come me in tantissimi siamo venuti dall'hinterland anche più degradato, e ci è stata data una istruzione di serie A, figlia non della benevolenza di qualche preside, ma del fatto che i nostri genitori hanno pagato e pagano le tasse esattamente come i cittadini di zona 1. Una volta tanto, gli studenti fanno bene a protestare. E a chiedere chiedere chiedere non tanto che la circolare sia ritirata, visto che è già avvenuto, ma che si ritiri chi l'ha scritta e chi l'ha firmata.
fabio.massa@affaritaliani.it