Il manifesto dei "68 Sessantottini" per il Sì al Referendum
Militanti e protagonisti della contestazione studentesca del 1968 sottoscrivono un appello a sostegno del Sì al referendum costituzionale
Milano, 68 militanti e dirigenti protagonisti della contestazione studentesca del ‘68 e poi di organizzazioni extraparlamentari come Movimento Studentesco-Movimento Lavoratori per il Socialismo, Avanguardia Operaia e Lotta Continua hanno sottoscritto un appello a sostegno del Sì al Referendum costituzionale del 4 Dicembre 2016.
Tra i promotori: Renzo Canciani, Sergio Vicario, Giovanni Cominelli, Agnese Santucci, Aldo Tropea, Mario Martucci, Franco Origoni, esponenti del Movimento Studentesco e oggi apprezzati professionisti nel campo della comunicazione, dell’educazione scolastica, della consulenza aziendale e della grafica, Giovanni Lanzone ed Emilio Genovesi, dirigenti di Avanguardia Operaia e oggi in prima fila nell’innovazione milanese, Carlo Panella, scrittore, come Giuseppina Pieragostini e al tempo militanti di Lotta Continua a Roma e Piero Pagnotta, attivo nei collettivi studenteschi della Capitale e oggi dirigente d’azienda in pensione e collaboratore di Mondoperaio. Con loro Gabriele Nissim, scrittore e promotore dei Giardini dei Giusti nel mondo, Erminio Quartiani, già deputato del PD e i giornalisti Lorenzo Fuccaro, Nino Bertoloni, Cesare Paroli, Luigi Quaranta e Danilo Taino, corrispondente da Berlino del Corriere della Sera.
Altre nuove adesioni si stanno aggiungendo alle prime 68. E’ prevista un’iniziativa pubblica a Milano a novembre. Nell’appello si sostiene che: “Lungo gli anni di un mai cessato impegno pubblico, abbiamo appreso che la democrazia: non è un tram che si prende e dal quale si scende alla fermata improbabile di qualsiasi tipo di rivoluzione; non significa solo gridare nelle piazze, nelle assemblee, sui social-media le proprie ragioni; non è soltanto rappresentanza, ma anche governo; non è solo popolo, ma anche istituzioni. La Costituzione è bella, ma anche perfettibile. Il tempo presente richiede decisioni tempestive, apparati leggeri, eliminazione di doppioni inutili e costosi e l’allineamento istituzionale con le democrazie più avanzate. Ecco perché noi voteremo Sì e invitiamo a votare Sì nel referendum costituzionale del 4 dicembre 2016”.