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Milano
Il "Mare" a Milano con fideiussione. La vicenda che infiamma la polemica

di Fabio Massa

C'è molto malumore, e pure molto mal di pancia. Chiunque lavori nel mercato delle costruzioni e delle rigenerazioni urbane sa come funziona la questione delle fidejussioni. In pratica, chi opera deve dare una garanzia al Comune perché tutto sia in regola. Eppure, in questi giorni, a Palazzo Marino è capitata una cosa singolare che sta mettendo in agitazione un po' tutti gli operatori. 

MARE CULTURALE URBANO - Andrea Capaldi e Paolo Aniello sono i proprietari di Mare Srl, che secondo una visura camerale, ha un capitale sociale di 100mila euro divisi in 75% di quote per Capaldi e nel 25% di quote per Aniello. L'attività ha iniziato la sua operatività il 23 aprile 2014, e oggi conta 23 addetti con due unità locali. Leggiamo un articolo de Gli Stati Generali: "A crederci nel mare a Milano, in effetti, sono stati tanti. Le istituzioni, prima di tutti. Il Comune di Milano ha assegnato il terreno di via Novara 75: nel giugno 2014 “mare” è risultata prima e anche unica nella graduatoria finale del bando comunale per l’assegnazione in concessione ad uso gratuito per 30 anni. Quasi un anno prima, Polaris sgr (ora Investire Immobiliare sgr) e Fondazione Housing Sociale – emanazioni della Fondazione Cariplo impegnate nella realizzazione del complesso di housing sociale “Cenni di Cambiamento”, che si trova proprio accanto alla cascina – avevano avviato i contatti per affidare a “mare” Cascina Torrette, ottenuta in assegnazione dal Comune, che ne è proprietario, con l’obbligo di un intervento di restauro conservativo" (http://www.glistatigenerali.com/milano/mare-culturale-urbano/). Sempre nell'articolo di Di Lena, si chiarisce che "il punto è che senza il via libera del Comune, però, non si va da nessuna parte, e il “mare” si restringerebbe alla sola Cascina Torrette. Il motivo è presto detto: per realizzare i primi tre dei cinque moduli previsti serve un’anticipazione finanziaria da 5,5 milioni: la società è già in parola con Banca Prossima, che però apre i rubinetti solo se Palazzo Marino concede una fideiussione sul prestito. Per il Comune è un rischio da prendere con cautela". Tra gli estimatori dei due, l'ex first sciura Cinzia Sasso, moglie di Giuliano Pisapia, che ne scrisse in toni entusiastici su Repubblica. E adesso? Adesso, con la delibera del 13 ottobre 2017, la fidejussione c'è.

IL NODO SCIOLTO - In via Novara 75, c'è l'area sulla quale è valido il contratto stipulato l'11 giugno 2015 che attribuisce a Mare Srl una concessione ad uso gratuito di 30 anni per "creare un centro culturale e di servizi dedicato a tutte le realtà creative emergenti e ai diversi linguaggi espressivi (musica, teatro, cinema, danza, design)". Prima, però, bisogna trasformare il complesso immobiliare. E ci vogliono, come si diceva, tanti soldi. Per la precisione 12.352.656 euro, virgola 43. Il 4 febbraio la società presenta la richiesta di rilascio di garanzia fideiussoria pari a 5 milioni e mezzo. Alla fine il Comune, garantisce. E qui viene fuori il problema. Perché in altri casi sociali, come l'edificazione di case popolari, o di housing a basso costo, o altre ristrutturazioni, il Comune non fornisce la fideiussione per garantire la linea di credito. Ma la richiede. Cioè, l'amministrazione si tutela. "E' una delibera incredibilmente rovesciata. Invece di chiedere noi una fideiussione a loro, qui siamo all'assurdo: il Comune dà a loro una fideiussione per costruire teatri, sale eccetera. Una cosa che di sociale ha ben poco, secondo me - commenta Pietro Tatarella - E' molto più sociale costruire case a canone concordato che teatri che staccano biglietti. Ma oggi chi fa una casa popolare o di housing sociale, deve dare la fideiussione al Comune. Mare Srl da l'inverso: la ottiene. E' un unicum oppure no? Vorremmo proprio saperlo". E dal Comune, che cosa si dice? Prima di tutto, che la fideiussione non è stata garantita. Non fosse altro che deve passare in consiglio comunale, e questo non è avvenuto. E che poi non è una pratica nuova. Per esempio, nel caso delle società sportive, quasi tutte funzionano in questo modo. Come la Canottieri Olona, che ottenne un mutuo grazie alla fideiussione, di 4,1 milioni. O come la società sportiva Ausonia. Ad ogni modo, la battaglia è aperta. 

fabio.massa@affaritaliani.it

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palazzo marinomare a milanomare culturale urbano

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