Milano

Il Mondiale di scherma a Milano: "Bisogna attirare capitale umano"

Spesa in costi operativi classificata per 5 milioni e 600mila euro

Il Mondiale di scherma a Milano: "Bisogna attirare capitale umano"

Milano per la prima volta ospiterà il Mondiale di scherma, dopo l’assegnazione avvenuta a Losanna nel 2021. Saranno 1.500 gli atleti previsti, in rappresentanza di ben 165 paesi. A presentare quello che questo rappresenterà, economicamente, per la città di Milano, ci ha pensato Marco Percoco, GREEN Director Centre for Geography, Resources, Environment, Energy and Networks Università Bocconi: "Di norma parliamo di impatto ambientale, sociale ed economico, ma da punto di vista più pragmatico possiamo dividere un evento in tre momenti; la preparazione, la gestione e la legacy - le sue parole - i primi due danno vita a spese ed effetti diversi tra di loro. Le spese di preparazione sono quelle relative agli impianti sportivi, alla comunicazione e alla ricettività, dove il pallino è in mano all’organizzatore; poi c’è la gestione dell’evento che avviene sul territorio. E qui entra in gioco il privato cittadino che assiste, gli atleti, le delegazioni, tutti quelli che vivono e spendono sul territorio. L’effetto legacy è legato all’attrattività turistica ma soprattutto alla qualità della vita. L’effetto sul lungo periodo di un evento ha rilevanza sulla legacy solo se questo ultimo tassello prende vita".

 Spesa in costi operativi classificata per 5 milioni e 600mila euro

Il professore Marco Percoco prosegue: «Spulciando nel budget del comitato organizzatore, abbiamo classificato la spesa in costi operativi per 5 milioni e 600mila euro. Poi la seconda parte della spesa, quella di atleti e delegazioni; ipotizzando 1.100 atleti e 3.500 accompagnatori, oltre a 4.000 spettatori al giorno, la spesa complessiva movimentata è di 8 milioni e 600mila euro. A queste cifre si aggiungono 201 posti di lavoro che vengono creati sul territorio. Ma se la scintilla si ferma quando muore l’evento, non va bene. Che cosa si può fare per lasciare qualcosa al territorio? Il comitato organizzatore si sta attrezzando con eventi collaterali: coinvolgere il territorio con una serie di attività a carattere sportivo e impatto sociale, con oratori, università, eccetera. Torino 2006 insegna che le presenze turistiche sono aumentate ma non la produttività. Eventi come questo o Expo 2015 possono lasciare un segno se migliorano la qualità della vita. Sono le persone che generano produttività e quindi bisogna attirare capitale umano, è questa la sfida più grande con questo tipo di eventi».

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche On. Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani; Marco Fichera, Presidente del Comitato Organizzatore Milano 2023; Martina Riva, Assessora allo Sport, Turismo e Politiche Giovanili Comune di Milano: Paolo Azzi, Presidente Federazione Italiana Scherma; e il Presidente CONI Giovanni Malagò.







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