Milano
Il nuovo piano strategico della Città metropolitana di Milano
Sostenibilità, connettività, prossimità, inclusione e attrattività: sono i cinque pilastri del Piano strategico triennale del territorio metropolitano
Il nuovo piano strategico della Città metropolitana di Milano
Sostenibilità, connettività, prossimità, inclusione e attrattività: sono i cinque pilastri del Piano strategico triennale del territorio metropolitano, adottato mercoledì oggi dal Consiglio della Città metropolitana di Milano.
Un documento strategico e previsto dallo Statuto dell’ente, giunto alla sua terza edizione che, pur essendo in continuità con i Piani precedenti, propone uno sguardo nuovo, frutto del nuovo contesto socio-economico che si è creato dopo la pandemia, e basato su una rinnovata visione del territorio e su una compartecipazione degli attori che lo vivono.
Il nuovo Piano strategico, quindi, si declina su una visione complessiva dell’area metropolitana e sulle sei missioni già previste dal Piano nazionale di Ripresa e resilienza, faro guida della strategia futura: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute.
Città metropolitana: gli obiettivi del nuovo piano strategico
Tanti gli obiettivi prefissati, che l’ente di area vasta punta a raggiungere sia attraverso la propria attività, sia coinvolgendo Comuni e corpi intermedi e che ha voluto organizzare in una sorta di Agenda strategica, a sua volta declinata in dieci filoni di lavoro prioritari (Driver). che selezionano e combinano gli obiettivi strategici, innestandoli su piani e progetti in movimento o di nuova generazione. Dal Campus metropolitano smart, per lo sviluppo di servizi digitali innovativi nei Comuni dell’area metropolitana, alla Politiche verdi e blu, per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, passando per la Sustain-ability, intesa come promozione della transizione digitale e dello sviluppo sostenibile.
E, ancora, il metabolismo circolare metropolitano, per il governo della filiera dei rifiuti e la gestione integrata del ciclo delle acque, il diritto alla mobilità, per un territorio interconnesso e multimediale, e il governo degli spazi della produzione e della logistica.
Le scuole come avamposto di comunità
Una proposta innovativa è sicuramente quella delle scuole (di proprietà della Città metropolitana, quindi secondarie di secondo grado) come avamposti di comunità: l’obiettivo è favorire l’inclusione sociale attraverso la riqualificazione degli edifici esistenti e la loro apertura alla comunità. Un altro driver cardine, su cui la Città metropolitana di Milano sta già lavorando su più fronti, è quello del lavoro, inteso come promozione dei servizi all’occupazione e della formazione. Infine altri due interessanti filoni: la rigenerazione urbana, col recupero di edifici e spazi degradati, e il Sistema salute territorio, per favorire l’integrazione tra i servizi sanitari di prossimità ed i servizi sociali.
Per concretizzare questi obiettivi sarà fondamentale la collaborazione stretta con Comuni e zone omogenee, Comune di Milano, Regione Lombardia, associazioni territoriali e di categoria. Il documento, dopo l’adozione, dovrà essere approvato dalla Conferenza metropolitana e quindi ritornare in Consiglio metropolitano per l’ultimo via libera.
Purcaro: "Il domani dell'area metropolitana comincia oggi"
“Il domani dell’area metropolitana comincia oggi, con al definizione di una visione chiara del territorio che vogliamo, alla luce del nuovo scenario post pandemico e dalle nuove esigenze emerse dal confronto con Comuni e corpi intermedi – spiega Antonio Sebastiano Purcaro, Direttore Generale della Città metropolitana – Il Piano strategico non è solo un documento previsto dallo Statuto, ma anche il faro della nostra azione quotidiana: sapere dove vogliamo arrivare ci consente di pianificare e rimodulare il lavoro di ogni giorno guidati dalle cinque parole cardine del documento stesso. Fin da oggi, quindi, operiamo per un’area metropolitana sostenibile, connessa, inclusiva e attrattiva, oltre che incentrata sulla prossimità. E non lo facciamo da soli, ma insieme a tutti gli attori che vivono questo scenario complesso e che ringraziamo per i contributi che hanno fornito”.