Milano

Il nuovo volto di Città Studi fra ricerca, co-working e spazi per studenti

Il quartiere si prepara a diventare un polo per la ricerca e a ospitare spazi condivisi dove gli studenti possano scambiarsi esperienze

Il nuovo volto di Città Studi fra ricerca, co-working e spazi per studenti

Promuovere la rigenerazione urbana di 'Città Studi' e valorizzare la ricerca universitaria nel quartiere: è questo il duplice obiettivo del Protocollo d'Intesa tra Regione Lombardia, Comune di Milano e Università degli Studi di Milano approvato oggi dalla Giunta regionale, su proposta del presidente Attilio Fontana di concerto con gli assessori  Fabrizio Sala (Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione) e Stefano Bolognini (Sviluppo Città metropolitana, Giovani e Comunicazione). "Con il Protocollo approvato oggi - ha commentato il presidente Fontana - Regione Lombardia e le istituzioni firmatarie concretizzano una visione strategica che mette al centro ricerca e innovazione e mira a sviluppare nuovi spazi residenziali e nuovi servizi per gli studenti. Un altro importante passo avanti nella direzione già intrapresa dall'inizio della legislatura: negli ultimi tre anni abbiamo infatti investito fondi per 407 milioni con diverse iniziative importanti per il diritto allo studio e le 'borse di studio'.  L'obiettivo è quello di aiutare concretamente chi vuole impegnarsi a costruire il nostro futuro". In particolare, l'ateneo milanese conferma così che intende mantenere la sua presenza a Milano occupando sempre una quota significativa degli immobili presenti a Città Studi.

Alcune aree esistenti potrebbero essere rivisitate per ospitare nuove funzioni legate allo sviluppo della ricerca, o essere destinate a spazi per nuovi utilizzi - ad esempio di co-working - favorendo così scambi di competenze. Allo stesso modo, le sedi di Biologia di via Celoria e via Golgi a Milano potrebbero essere ripensate quale complesso destinato a residenze universitarie.

"Il nostro grande obiettivo - ha rimarcato l'assessore Fabrizio Sala - è creare un polo della ricerca con spazi condivisi dove gli studenti possano scambiarsi esperienze lavorando a stretto contatto, in laboratori innovativi per una formazione sempre più di qualità e con lo sguardo al futuro, con una connessione digitale con l'area Arexpo di Rho, dove l'Università degli Studi di Milano ha già attivato un nuovo campus scientifico all'interno dell'Area Mind".

Il Protocollo prevede anche di destinare ampi spazi alle esigenze dei dipartimenti umanistici e a specifici laboratori di ricerca interdisciplinari. E istituire nuovi poli bibliotecari e sale di studio aperte a tutti gli studenti universitari milanesi.

"Insieme, Regione, Comune e Università - ha rimarcato l'assessore Bolognini - puntano a costruire un percorso di interventi, che se da un lato mira a rafforzare le infrastrutture presenti in termini di connessione e fibra ottica, anche per promuovere uno sviluppo sostenibile del territorio, dall'altro vuole aiutare Milano a recuperare, dopo l'emergenza Covid, la sua leadership in ambito universitario".

"Milano - hanno evidenziato gli assessori Sala e Bolognini - è da sempre 'città di destinazione' per i migliori studenti che arrivano dalle altre Regioni e da altri Paesi: il 30% degli studenti sono fuori sede, l'8% sono studenti stranieri e quasi il 50% degli aventi diritto alle borse di studio proviene da fuori Regione".

Da qui la volontà di creare un polo per l'innovazione, la didattica e la ricerca che veda anche la messa a disposizione di servizi per il Diritto allo Studio: residenze, alloggi per gli studenti e spazi innovativi in cui favorire lo sviluppo di relazioni interpersonali e scambio di esperienze. 








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