Milano
Il Pd si prepara per le regionali: se Fontana molla, si pensa a Martina
Tra i dem ci si sta iniziando a preparare allo scenario in cui Fontana getta la spugna. Tra i nomi che iniziano a circolare, quello di Martina
Il Pd si prepara per le regionali: se Fontana molla, si pensa a Martina
La bufera giudiziaria continua. Incessante. Ai piani alti di Regione Lombardia praticamente tutte le prime linee hanno avuto i cellulari "copiati" dalla Procura di Milano che sta indagando sul caso camici il giorno dopo quella di Pavia che ha fatto lo stesso sul caso Diasorin. Oggi la società di prodotti diagnostici nega coinvolgimenti in una nota, ma la tempesta non accenna a calmarsi. E la politica reagisce, ovviamente. Il senso di accerchiamento sugli uomini della Lega induce a riflettere il Partito Democratico. Caso Lombardia Film Commission, caso Savoini-Russiagate, caso Camici, caso Diasorin: sono solo alcune delle inchieste avviate. Per i camici e Diasorin nel giro dei prossimi mesi dovranno esserci per forza sviluppi legati a richieste eventuali di rinvio a giudizio. Dunque, acque ancora una volta agitate.
E c'è chi tra i Dem, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it Milano, si inizia a interrogare su quel che che potrebbe succedere se Attilio Fontana, alla fine, decidesse di gettare la spugna. Una eventualità che chi conosce le dinamiche di presidenza valuta assai remota, poiché sarebbe una implicita ammissione di colpevolezza per una persona che si sente assolutamente innocente. Ma una eventualità che gli oppositori in consiglio regionale iniziano a ritenere più probabile rispetto a qualche mese fa. E dunque c'è chi inizia a scaldarsi e chi inizia a pensare a qualche nome. Fonti di Affaritaliani.it Milano raccontano che c'è una personalità nata a Bergamo, che ha avuto un ruolo in Expo, e che è stata ministro, che potrebbe essere convinta a correre: si tratterebbe di Maurizio Martina. Già segretario regionale del Pd, già capogruppo in consiglio, poi è andato a Roma e si è defilato dalle vicende locali. Nel governo esprime comunque un suo uomo, il viceministro alla sicurezza Matteo Mauri. Ad oggi, secondo alcuni, avrebbe le maggiori chances di contendere una Lombardia che per la politica è contendibile ma che i risultati elettorali hanno raccontato essere assai stabilmente di centrodestra anche dopo gli scandali di Formigoni e la scelta di Maroni di non ricandidarsi. Altri nel Pd però non credono all'uomo solo senza primarie. Se così fosse, sarebbe comunque battaglia.
fabio.massa@affaritaliani.it