Milano

Il pranzo di Pasqua è solidale all'Ospedale Sacco di Milano. L'iniziativa

MISCUSI con Barilla e Cuttaia cucineranno per infermieri e medici dell’ospedale milanese. Prossimamente l’iniziativa verrà estesa anche ad altri ospedali

Il pranzo di Pasqua è solidale all'Ospedale Sacco di Milano. L'iniziativa

MISCUSI organizzerà, con la collaborazione di altri brand del food e della ristorazione italiana come Barilla, lo chef stellato Pino Cuttaia e Tomarchio, un pranzo speciale per circa 100 tra medici ed infermieri dell’ospedale Sacco di Milano

Una Pasqua che tutti i milanesi vivranno in città ma soprattutto una Pasqua che ricorderanno coloro che ormai da un mese sono impegnati a combattere il covid-19 e che trascorrono le loro giornate dentro l’ospedale in prima linea. 

“Rendere le persone felici, diffondendo lo stile di vita mediterraneo è la nostra missione di vita, fatta di piccoli gesti quotidiani. Nel buio iniziale del Covid (abbiamo 300 persone a casa), cercavamo una luce e così abbiamo iniziato a portare pasti agli ospedali per sostenerli ed evitare di sprecare quello che avevamo in magazzino. Giorno dopo giorno l’emozione dei medici ci ha dato ancora più forza e da allora non ci siamo mai fermati, tanti amici ci hanno scritto per offrirci il loro aiuto così abbiamo abbracciato la solidarietà di chi condivide i nostri valori. Pino Cuttaia, tra i primi. Un amico che, come solo lui sa fare, con un semplice sugo ha raccontato un’emozione che ti rende felice, poi Barilla e altri undici fornitori che ringrazio” ha spiegato Alberto Cartasegna, fondatore e CEO di miscusi che ha dieci ristoranti e trecento dipendenti, temporaneamente chiusi come da decreto.

Dalla Sicilia sono partiti, direzione Ospedale Sacco, centinaia di barattoli di sugo “A milanisi” preparati con le mani dallo chef, due stelle Michelin, Pino Cuttaia che in questo sugo ha racchiuso i profumi della sua terra come il finocchietto per regalarli a quel Nord che ha accolto tanti dei suoi conterranei. “A milanisi rende omaggio al legame profondo e storico tra il sud e il nord, un rapporto che vive non solo nei sapori del passato ma che si rinnova nel presente – questo difficile presente - come una dedica affettuosa” ha raccontato Cuttaia.

"Ringraziamo miscusi di questa meravigliosa opportunità: se non c’è anche “solidarietà” non possiamo considerare completa la missione di un’Impresa. Fin dalle sue origini, la Barilla unisce la produzione e diffusione di buon cibo alla contribuzione del benessere per la comunità", ha commentato Luca Barilla, Vice Presidente del Gruppo Barilla.

La mattina di Pasqua miscusi aprirà la cucina di uno dei ristoranti, preparerà la pasta con il sugo dello chef e confezionerà dei cestini pasquali in cui verranno messe anche le Pastiglie Leone, le bibite biologiche agli agrumi di Tomarchio, i biscotti Gennari e altri prodotti donati da diversi fornitori. I ragazzi di miscusi consegneranno i cestini ai medici e agli infermieri dell’ospedale Sacco. Grazie alla collaborazione multi-brand della ristorazione italiana, l’iniziativa verrà estesa anche ad altri ospedali e associazioni di Milano e garantirà pasti per circa 2.000 persone che verranno consegnati nelle prossime settimane.

La stagione in un vaso – Il racconto poetico del sugo di Pino Cuttaia per Milano

 

Il gusto della primavera è il finocchietto, figlio dei campi e padrone degli aromi.

Nel tempo dell’abbondanza, quando il rigoglio della natura risvegliava il raccolto, era lui a dare l’essenza alla pasta con le sarde, anche quando il pesce fresco che doveva esaltare veniva a mancare, sostituito dalla sarda sotto sale, a prendere il posto dell’ingrediente nobile, per evocare il mare che non c’era, il mare lontano.

Così l’assenza si trasformava per la massaia in un pretesto, quasi un gioco, per creare con ciò che c’era in abbondanza l’evocazione di quello che mancava. Un piatto ‘a milanisi, si diceva a Licata, per ricordare in quella preparazione il nord lontano dove il pesce non compariva facilmente sulle tavole, ma così vicino nelle storie familiari di emigrazione e sostentamento.

Preparare ‘a milanisi, oggi come ieri, è conservare in un vaso una stagione di sapori, è cucinare con la primavera. È rendere omaggio al legame profondo e storico tra il sud e il nord, un rapporto che vive non solo nei sapori del passato ma che si rinnova nel presente – questo difficile presente - come una dedica affettuosa. È, anzi, una ricetta per essere presenti, frutto di quel gesto materno di cui il cuoco contemporaneo si è riscoperto erede, e che dona nutrimento a chi ha bisogno, come sulle tavole dei nostri ricordi.

Così, investito di un compito antico, il finocchietto accorda di nuovo i sapori nel piatto, nobilitando tradizione e necessità, stagionalità e presente. E con esso, insieme al concentrato di pomodoro che sprigiona il mediterraneo, la muddica – la mollica di pane dorata dall’olio – diventa omaggio alla panatura lombarda e lo zafferano, sfumatura evanescente, si fa evocazione dei risotti milanesi. Se la massima espressione del gusto è il gusto, allora è nella ‘a milanisi che il figlio della primavera è signore incontrastato.

 








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