Milano

Il “precedente” Formigoni: “Contesto non chiaro”. Fi: “Non piace il sistema della custodia cautelare”. Caos Lega Nord

di Fabio Massa

Glielo ricorderanno, a Roberto Maroni. Gli ricorderanno di quando Formigoni cadde per colpa dell’inchiesta su Zambetti. E, tra l’altro, Zambetti non era il vice. Oggi l’ex governatore, contattato da Affaritaliani.it, è quasi lapidario alla domanda se Maroni si debba dimettere oppure no, visto il precedente: “Non è chiaro il contesto, non sono in grado di rispondere”. Per la serie: nessuna solidarietà e nessuna condanna.

Chi invece la butta sul tecnico è Claudio Pedrazzini, capogruppo azzurro, che spiega ad Affari: “Il sistema della custodia cautelare non mi piace a una prima valutazione. Analizzeremo meglio quanto accaduto anche alla luce della risalenza del tempo dei fatti contestati rispetto ai quali sembrerebbe non ci sia stata l’anticipazione di un avviso di garanzia rispetto all’emissione di un ordine di custodia cautelare emesso nel momento in cui Mario Mantovani non aveva più deleghe operative”.

E la Lega Nord? Per adesso tutto tace. Bocche cucite fino almeno al pomeriggio. Ma tutti hanno le facce scure scure, mentre il Movimento 5 Stelle festeggia con le arance in Piazza Lombardia. Il più scuro pare proprio Matteo Salvini, alle prese con una tempesta giudiziaria che potrebbe accompagnare il governatore negli ultimi mesi prima delle elezioni di Milano e che indebolisce di molto la posizione della Lega Nord sia nei confronti degli avversari che nei confronti degli altri partner di coalizione…

@FabioAMassa







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