Milano

Il prefetto Marangoni: "Modello Expo vincente. Ma rischio zero non esiste"

Prime dichiarazioni pubbliche, davvero a trecentosessanta gradi, per il nuovo prefetto di Milano Alessandro Marangoni. Dall'Expo alle comunali passando per i rischi della sicurezza che riguardano i mercatini quanto la prima della Scala. Una presenza che tende a tranquillizzare l'ambiente. A margine dell'incontro tecnico con i vertici provinciali delle forze di polizia, Marangoni ha subito esordito: "Come si può non essere orgogliosi di tornare a Milano, in una città e in una provincia straordinarie, dopo la straordinarietà della risposta che Milano ha saputo dare con Expo 2015? Tornare a Milano è motivo di grande orgoglio e di grande soddisfazione personale". E poi prosegue sulle difficoltà cui potrebbe andare incontro la città:"Milano soffre le difficoltá delle grandi metropoli europee, sulla sicurezza. Vengo da una esperienza in cui avevo una finestra aperta da Bolzano ad Agrigento e Milano vedo che non soffre di particolari criticità. Stamattina sono stato aggiornato in merito e ho avuto la conferma della non straordinarietà di sofferenza di Milano". Eppure con Expo, Milano ha subito l'umiliazione del commissariamento che è toccato di fatto anche a Roma: "Le scelte commissariali sia per Roma sia per Expo sono state fatte perché era necessario. Non ci può essere una teoria generale, sono state applicate delle regole che ha il nostro ordinamento. Non vivrei con questa spada di Damocle dei commissariamenti sulla testa: ho fiducia nelle capacitá degli amministratori italiani"

"Oggi il terrorismo internazionale è una spina nel fianco terribile per tutti gli Stati, nessuno escluso. Si dice sempre che l'attenzione è massima ma è sul serio massima la nostra, in tutto il paese. Milano non è certo esclusa. È chiaro che i momenti di grande aggregazione sono quelli che hanno la nostra attenzione maggiore ma la presenza di tutte le forze di polizia dell'intero sistema di sicurezza funziona in tutta Italia, Milano compresa. Il rischio zero non esiste, noi lavoriamo per ridurre al massimo la percentuale di rischio". Così Marangoni, interpellato in merito al pericolo legato ad episodi di terrorismo internazionale. "Il lavoro delle forze di polizia italiane è eccellente, ha dimostrato anche di saper dare adeguate risposte. E le nostre agenzie di sicurezza sono tra le migliori al mondo. Questà è una serenità che sento di poter dare a tutti quelli che vivono nella provincia di Milano". Nello specifico per quanto riguarda gli eventi di questi giorni, Marangoni ha risposto così: "Gli Oh bej oh bej, se fossero pericolosi, diremmo non andateci. Ma non lo sono. Noi passeggeremo personalmente per la fiera come andremo anche alla Scala. Se ci dovessero essere indici di pericolo sarei il primo a dire 'stop, non uscite di casa'".

"Il modello Expo" per Milano "sarebbe stupido se non continuasse dato che si è dimostrato vincente. Squadra che vince non si cambia. La squadra in parte è cambiata ma la struttura resta quella. Continueremo a lavorare in questo modo, se poi ci saranno dei correttivi da adottare li adotteremo: non ci dobbiamo fossilizzare o innamorare di qualcosa. Se sarà necessario cambieremo le cose, per adesso mi sembra vincente questo modello". E' questo il pensiero di Marangoni. La stretta connessione di Expo con il futuro della città non poteva che portare a discutere delle prossime amministrative: "Mi auguro una competizione elettorale serena e lavoreremo perché lo sia, nel rispetto del diritto di manifestare di tutti. Mi auguro sia combattuta, certo, ma secondo regole di civiltà. Nella sua storia Milano ha tantissime regole di civiltà e nella sua storia le ha anche insegnate, quindi penso che la competizione elettorale continuerá a mantenersi in questi paracarri di civiltà".







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