Il sistema industriale delle Utility del Nord Ovest vale 17 miliardi
La questione settentrionale è ancora viva: lo dimostra il convegno sul sistema industriale delle Utility del Nordovest promosso da Confservizi Cispel Lombardia
di Max Rigano
La questione settentrionale è ancora viva. Basta ascoltare il territorio del Nord per capire che qui, dove il reddito di cittadinanza è visto più come una bestemmia che come un sostegno di cui avvalersi, l'idea che il patto di stabilità non si possa sforare perché non si vuole tagliare la spesa, non è affatto apprezzato. A Milano, al Museo della Scienza, durante il convegno sul sistema industriale delle Utility del Nord- ovest, organizzato da Confservizi Cispel Lombardia, il disagio è palpabile. E basta guardare i numeri per capirlo: le 558 imprese di servizi pubblici locali compongono un ipotetico gruppo industriale che fattura ogni anno 17 miliardi di euro e occupa circa 42.000 addetti. "A noi interessa il capitale privato per sviluppare le reti; ma è evidente che anche quello pubblico servirebbe, purché si decidesse di tagliare la spesa per non sforare il patto di stabilità" mi dice Giovanni Valotti, presidente di Utilitalia. Va anche detto che i settori di servizio come quelli idrico, igienico- urbano, la filiera dell'energia e del gas si configurano come un insieme industriale che producono ricadute economiche attivate dagli investimenti nei territori per oltre 3.3 miliardi di euro. In termini di Pil è pari allo 0.6%
È la ragione per cui la Lombardia cresce a livelli del 4% di Pil: più della Francia e della Catalogna. Ed è anche il motivo per cui il Governatore Attilio Fontana auspica che questi dati "siano una spinta all'autonomia della Lombardia. Condizione che ci permetterebbe di crescere ancora di più e con noi, il resto del Paese".
Giovanni Valotti: GUARDA L'INTERVISTA
Il presidente Fontana al convegno delle Utility del Nord ovest: GUARDA L'INTERVISTA