Milano
Il virus non ammazza la burocrazia. Ecco perché donare mascherine e non soldi
Non possiamo permetterci di attendere i tempi delle gare pubbliche: per questo le grandi aziende acquistano e donano mascherine alla Regione
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A Milano non si sta con le mani in mano, anche quando si sta seduti sul divano con il portatile sulle ginocchia e la tendenza a stappare una bottiglia di vino tutte le sere, sentendosi poi in colpa quando si leggono i vari articoli sul workout da fare, le diete alcaliniche da preparare eccetera. Ma proprio perché non si sta con le mani in mano, avvengono delle cose bellissime. Mi permetto di dirne una che non c'entra nulla con la questione dei balconi, che pure è emozionante. Anche se, e qui vorrei aprire un inciso, capiamoci: la tromba che suona l'inno d'Italia oppure o mia bela madunina, è una gran cosa. E' come quando senti, nelle sere d'estate, gli esercizi di pianoforte passando da via Conservatorio. E' poesia. Voi che cantate a squarciagola Venditti ok, mi avete fatto emozionare la prima volta. Alla seconda mi fate venire i nervi come le pescivendole napoletane che urlano dai balconi. Comunque, excursus canoro a parte, parliamo di cose serie. Milano non sta con le mani in mano. Abbiamo detto e ripetuto più volte che in una situazione di emergenza come questa andrebbe sospeso il codice degli appalti. Che cosa è il codice degli appalti? E' una legge che impone di fare gare per l'acquisto di qualunque cosa, da parte della pubblica amministrazione. Vuoi acquistare mille sedie per gli uffici? Gara. Vuoi acquistare mascherine? Gara. Che dura settimane. Ma adesso, col virus, noi settimane non ce le abbiamo. Così, per acquistare le mascherine è un casino. E le donazioni? Peggio che andare di notte. Perché arrivano i soldi e poi come si spendono? Bisogna fare le gare. Esattamente con i problemi di cui sopra. Così, chi non sta con le mani in mano che cosa sta facendo? Sta dicendo alle grandi aziende che vogliono donare di comprare direttamente il materiale. Coordinando tutti gli acquisti. Fregandosene delle mascherine pezze da piedi che sono arrivate da Roma, vergogna colossale. Perché la Lombardia ce la farà, e ce la farà anche Milano, che sta per varare una strategia tutta tesa ad aiutare quando la nostra clausura sarà finita e inizierà l'inverno nucleare della nostra economia. Ma, questo, è un altro discorso.