Ilspa, i Radicali rendono pubblici i nomi dei nove candidati amministratori
Infrastrutture Lombarde: otto candidature per il ruolo di ad, oltre a quella dei Radicali, che vogliono liquidare la società. Ecco i nomi
I Radicali di Milano hanno ricevuto dalla Regione Lombardia, attraverso il diritto di accesso generalizzato, la lista e i relativi curriculum vitae dei candidati alla nomina di Amministratore Unico di Infrastrutture Lombarde Spa, per la quale è attualmente in corso la selezione da parte di Regione Lombardia.
Come recita una nota dei Radicali stessi, profilo e CV dei candidati non sono stati resi noti da Regione Lombardia. Possono tuttavia essere consultati da oggi sul sito dedicato alla campagna “Liquidiamo Infrastrutture Lombarde”, lanciata dai Radicali e sostenuta da personalità del mondo liberale – tra gli altri, Alessandro De Nicola, Alberto Mingardi, Franco Debenedetti, Carlo Alberto Carnevale Maffé, Franco D’Alfonso.
Sono state presentate nove candidature, una sola delle quali, quella di Valerio Federico di Radicali Italiani, avanzata pubblicamente su proposta di Marco Cappato e con la sottoscrizione di 100 cittadini lombardi con l'obiettivo politico chiaro e pubblico: liquidare la società.
Le altre otto candidature all’amministrazione di Infrastrutture Lombarde Spa – partecipata di Regione Lombardia – sono state avanzate da consiglieri Pedrazzini (Pdl) e Capelli (Pdl) e dagli Assessori Sorte (Pdl), Aprea (Pdl). I candidati sono Giuliano Capetti, Andrea Gilardoni, Franco Lombardi, Gianluca Maglio, Adriano Musitelli, Luca Novara, Fabio Massimo Saldini, Gaetano Antonino Salonia, Teresina Zucchetti.
I Radicali italiani chiedono "che il Governatore Maroni si esprima sulla proposta avanzata dal candidato Valerio Federico per la liquidazione della partecipata. La società Infrastrtture Lombarde Spa non ha ragione economica di esistere, non procura benefici ai cittadini lombardi, va contro il mercato e nega una governance pubblica fondata su regole, controllo, trasparenza: questa la tesi Radicale. Cosa ne pensa Maroni? Che la Regione Lombardia renda pubblico e trasparente il processo di selezione, pubblicando sul sito istituzionale, con adeguata evidenza, l’elenco delle candidature, i relativi proponenti e i CV dei candidati, motivandone di conseguenza la selezione. Che i candidati propongano a loro volta, pubblicamente, la ragione della propria candidatura, anche per allontanare il sospetto che questa ragione risieda in mere alchimie di potere locale, come i profili lascerebbero sospettare".