Milano
Immigrati-Maroni, le reazioni. Pd: 'Irresponsabile'. Gelmini: 'Argine a follia'
"Ho deciso di scrivere una lettera ai Prefetti per diffidarli dal portare qui in Lombardia nuovi clandestini e ho deciso di scrivere ai sindaci per dirgli di rifiutarsi di prenderli, mentre ai sindaci che dovessero accoglierli ridurremo i trasferimenti regionali, come disincentivo, perché non devono farlo e chi lo fa, violando la legge, subirà questa conseguenza. Voglio incontrare Toti e Zaia per fare fronte comune e assumere iniziative comuni, come diffidare i prefetti e dire ai sindaci delle nostre regioni che se accolgono in clandestini e violano le norme non avranno più i contributi regionali": queste le parole del presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni che hanno provocato forti reazioni nel mondo politico italiano. E non sono mancati commenti - pro e contro il governatore - anche a livello regionale e a Milano.
ALFIERI (PD): "IRRESPONSABILE"/ "Maroni e' un irresponsabile. Da ministro dell'interno ha distribuito immigrati su tutti i territori. Oggi invece minaccia di tagliare i contributi regionali ai comuni che li accolgono. Ha davvero oltrepassato il segno". Cosi' il segretario regionale lombardo del Pd Alessandro Alfieri. "Maroni sa benissimo di dire cose che sa di non poter fare - aggiunge -: ma a questo siamo ormai abituati. Non puo' andare a Roma a firmare accordi e poi venire in Lombardia a dire l' esatto contrario solo per raccogliere qualche voto e per provare a tenere insieme un maggioranza traballante. Il Pd sara' a fianco degli amministratori locali per metterli in condizione di affrontare questa emergenza".
MAJORINO: "MARONI PAGLIACCIO"/ "Maroni è un pagliaccio": così l’assessore alle Politiche sociali di Milano, Pierfrancesco Majorino. "Lo fa - osserva l’assessore - dopo che, nell’ordine: 1) nel 2011 da Ministro dell’Interno ha distribuito decine di migliaia di richiedenti asilo (cioè quelli che lui oggi chiama «clandestini») proprio presso i Comuni 2) come Presidente di Regione in questi anni se ne è bellamente fregato 3) Parla di tagliare trasferimenti ai Comuni annunciando qualcosa che non può nemmeno fare. O meglio: non così, visto, che spesso, effettivamente, la Regione ha evitato di aiutare le città proprio in relazione, che so, ai disabili o ai poveri lombardi". Secondo Majorino, «"l problema è che le pagliacciate di Maroni trovano una sponda nella sconclusionata modalità di gestire la questione profughi a livello nazionale". "Alfano e Maroni - è la sua conclusione - sono due facce della stessa medaglia".
AMBROSOLI: "TORNA LA LEGA DEL NO"/ "Ecco che ritorna la Lega del no, delle esagerazioni e del muso duro. Maroni intima, precetta, minaccia: ma e' incapace di governare nella sua regione e per le sue competenze, i problemi oggettivamente scatenati da un dramma epocale come l'emigrazione". Lo dichiara Umberto Ambrosoli, leader del centrosinistra in Consiglio regionale. "Mentre Maroni twittava, il presidente della Camera di Commercio Sangalli, snocciolava i dati confortanti dell'economia lombarda: oltre 12mila imprese nate negli ultimi dieci anni!! Ma chi le sostiene? Ci puo' dire il presidente della Lega, quanti sono i lavoratori immigrati che danno linfa e sostengono in ogni settore l'economia lombarda? E quante sono, addirittura, tra le nuove imprese avviate in Lombardia quelle create proprio da immigrati divenuti imprenditori? E non vanno questi apporti a beneficio di tutti i cittadini Lombardi? Percio' Maroni farebbe bene a smetterla di fare il duro e puro! Per questo abbiamo gia' Salvini, che ci basta ed avanza. Non si dimentichi che e' presidente della regione piu' avanzata d'Italia ed anche -in questo momento, con Expo2015- la piu' aperta al mondo. Percio', caro Maroni -conclude Ambrosoli- smettila di 'intimare' al Governo, di 'diffidare' i Prefetti (non sei piu' il ministro dell'interno) e addirittura di 'minacciare' i sindaci (non eri federalista e per le autonomie locali?) E cerca piuttosto per le competenze e funzioni istituzionali che hai di collaborare per risolvere i problemi, non per aggravarli"
PASSERA: "SCONCERTANTE MINACCIA A SINDACI"/ "L'immigrazione clandestina dal Nord Africa - afferma Corrado Passera presidente di Italia Unica, che sabato ha annunciato l'intenzione di candidarsi a sindaco di Milano - e' un dramma di enormi proporzioni che, come e' chiaro a tutti, non si risolve con gli anatemi di Salvini e men che mai con gli inviti a disattendere disposizioni governative che avanza Maroni. Quest'ultimo caso poi e' particolarmente sconcertante visto che proviene da chi e' stato ministro dell'interno e conosce la situazione: sta forse minacciando i sindaci di non far loro piu' avere contributi dovuti a favore delle loro comunita' se daranno seguito a precise disposizioni governative? Serve piuttosto - continua Passera - uno sforzo complessivo di Italia e UE per bloccare sul nascere l'emergenza degli arrivi e stroncare il traffico degli scafisti. Ben sapendo che l'Italia ha assorbito negli anni cinque milioni di immigrati e oggi non e' piu' in grado di accoglierne altri. Il governo Renzi si faccia parte molto piu' attiva verso i partner europei: solo cosi' si potra' avviare a soluzione una questione troppo a lungo sottovalutata".
LA DIFESA DI GELMINI: "ARGINE CONTRO LA FOLLIA"/ "Maroni, Toti e anche Zaia stanno alzando un argine contro la follia, non e' pensabile continuare ad accogliere senza sosta immigrati clandestini. Non e' questione di essere "cattivi", la Lombardia e il Nord hanno gia' fatto la loro parte anche oltre il dovuto nell'accoglienza, dando ospitalita' a migliaia di persone. C'e' una sinistra che strumentalizza i profughi, e cosi' fa il male non solo dei cittadini ma degli stessi profughi. Bisogna essere seri: chi ha la responsabilita' di governare il territorio, deve bilanciare costi e risorse. Giusto fare una battaglia forte con iniziative comuni, come quelle che assumeranno Maroni, Toti e Zaia per difendere i cittadini." Cosi' Mariastella Gelmini, Coordinatrice regionale di Forza Italia Lombardia.