Imprese e innovazione, Camusso e Bombassei per Obiettivo Italia
di Fabio Massa
Lavoro, sicurezza, innovazione. In tanti citano Bill Gates e la tassa sui robot (chi la esalta e chi la disprezza). Tutti chiedono di "dialogare" per superare trasversalmente gli schieramenti e battere il populismo. E' stata questa la cifra del convegno Lavoro Industria e Industria 4.0, al Teatro Franco Parenti di via Pierlombardo a Milano, organizzato dal deputato Gianfranco Librandi e da "Obiettivo Italia".
Ad aprire il convegno è stato Beppe Sala, il sindaco di Milano: "La giornata di oggi è importante per discutere. Così magari chiudiamo anche il dibattito sulle palme che ha arroventato il clima milanese - ha scherzato il primo cittadino - La premessa dalla quale possiamo partire è molto semplice: l'area metropolitana è il territorio di sperimentazione ed evoluzione, e dove devono nascere nuovi modelli. Sono estremamente convinto di ciò. Milano deve naturalmente pensare di tracciare una strada. Milano ha costruito in questi anni la possibilità di essere città leader. Expo ha avuto lo scopo di stappare e mostrare a tutti che cosa stava diventando Milano". Beppe Sala ha poi bacchettato sulla durata dei governi e sulla legge Delrio. "In 73 anni abbiamo avuto 70 governi, che quindi hanno sempre avuto un orizzonte troppo corto. Per quanto riguarda la riforma amministrativa è ancora in mezzo al guado. Quello che è stato fatto sulle città metropolitane lascia punti di incertezza enormi".
Per la moderazione di Dario Di Vico, vicedirettore del Corriere della Sera, il dibattito ha poi visto la proiezione di un filmato del ministro Carlo Calenda: "Questa iniziativa è ancorata al reale quando invece ci sono argomenti sui media completamente partitici di scarso interesse generale". Più politico l'intervento di Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri, un tempo uomo forte di Fli: "Partiamo dal concetto di dialogo. Discutiamo di temi reali, in questa lunghissima campagna elettorale. Ma ricordiamoci che c'è un governo che va sostenuto. Se c'è qualcuno che oggi pensa sia possibile non sostenere il governo e che ne venga qualcosa di positivo per le forze di maggioranza, sbaglia. Indebolire il governo è una decisione politicamente miope e controproducente". Dal centrodestra, da Forza Italia, l'europarlamentare Lara Comi: "Dialoghiamo sul futuro dei cittadini in un momento di odio costante. Abbiamo valori diversi qui in sala, abbiamo partiti differenti ma questo viene dopo. La priorità che noi abbiamo è di risolvere i problemi. I problemi si risolvono con le proposte".
Andrea Mazziotti, presidente della commissione affari istituzionali: "Presiedo una commissione che affronta temi di grande importanza per i cittadini. Fuori dall'aula invece mi si chiede di parlare solo di legge elettorale. Gli eventi che Obiettivo Italia sta organizzando hanno questa caratteristica: sono temi concreti". Giorgio Gori, sindaco di Bergamo: "Bergamo è la seconda provincia manifatturiera d'Europa. 9,7 mld di euro di valore aggiunto, 156mila occupati. Bergamo ha sperimentato una condizione di tenuta anche negli anni della crisi. Condizione che non durerà se noi non faremo investimenti per innovare profondamente il tessuto manifatturiero del nostro territorio". Stefano Dambruoso, questore della Camera, ha insistito sull'importanza della sicurezza oltre che dell'innovazione. Infine, nella fase preliminare dell'incontro, Gianfranco Librandi ha spiegato l'essenza di Obiettivo Italia: "E' un'idea di tante persone che sono in parlamento e fuori in un momento difficile per la politica, con termini strani come scissione. Dove l'antagonismo tra una parte sociale e l'altra è ormai la regola. Noi proponiamo condivisione e dialogo. E' questo il metodo per risolvere i problemi".
Alberto Bombassei, patron della Brembo si è concentrato sull'internazionalizzazione: "Abbiamo investito in Cina e in India, senza sottrarre nessun posto di lavoro nel nostro Paese. Noi siamo presenti dove il mercato lo richiede. Alla globalizzazione è associato un'idea negativa ma non dovrebbe essere così. Milioni di persone in Cina, in India, in Sudamerica, sono uscite dalla povertà e dalla fame". Bombassei ha poi tirato una stoccata al sindacato italiano: "Il livello del sindacato in Germania è assolutamente diverso da quello italiano. Avrei qualche problema a dialogare con Landini, ad esempio. Noi coinvolgiamo i nostri dipendenti agli utili: distribuiremo una media di 9mila euro di premi sull'anno 2016 ai dipendenti".
Gigi Petteni, segretario confederale Cisl: "Negli ultimi anni di imprese e di lavoro non gliene è fregato niente a nessuno. Sicuramente bisogna tornare a interessarsi di imprese e di lavoro. Sempre di più imprese e lavoro si stanno cercando. A Bombassei dico che il sindacato migliore, per lui, è sempre quello degli altri. E che se c'è il chilometro rosso (la sede della Brembo, ndr) è anche perché ci sono controparti molto responsabili. Il lavoratore è più avanti di come viene descritto". Cristina Tajani, assessore al Lavoro del Comune di Milano: "Siamo di fronte a un movimento di cambiamento inarrestabile. Il problema è se questa direzione della storia è inevitabile oppure se c'è possibilità di invertire la tendenza. Questa è la vera domanda politica". Susanna Camusso, segretario generale della Cgil: "Il mondo è diviso tra entusiasti e disfattisti, sull'industria 4.0. In Italia ci sono contemporaneamente punti avanzatissimi e i caporali. La responsabilità della politica è capire che cosa fare quando il lavoro diminuirà. Spesso si dice che l'obiettivo è la massimizzazione del profitto: e a noi tutti gli oneri invece? Il Governo ha fatto un pezzo di avanzamento significativo sull'industria 4.0. Ma ne rimane un bel pezzo da fare..."
@FabioAMassa
fabio.massa@affaritaliani.it