Milano
In attesa delle urne, le giunte. Rumors: chi entrerà nelle due ipotesi
Ballottaggio a Milano: ecco chi potrebbe entrare in Giunta in caso di vittoria di Sala o Parisi
di Paola Bacchiddu
Nessuno si è ancora aggiudicato la vittoria, però le squadre che potrebbero accompagnare in giunta i candidati sindaci Beppe Sala e Stefano Parisi si stanno già delineando. Sono giorni frenetici di trattative e accordi, questi. Perché chiunque riesca a conquistare Palazzo Marino al ballottaggio di domenica prossima deve farsi trovare pronto.
Qualche anticipazione nei giorni scorsi c’è già stata, anche se non ufficialmente. Ma ora il quadro sembra più chiaro. A parte i nomi dei “vip” già annunciati da Sala, come il dj Linus, il magistrato ex Mani Pulite Gherardo Colombo e la radicale Emma Bonino, in ruoli collaterali alla giunta, il manager Expo avrebbe già chiuso qualche assessorato. Il condizionale però è d’obbligo, per ora. Per il ruolo di vicesindaco sarebbe pronta l’ex braccio destro di Pisapia Ada Lucia De Cesaris: presenza fissa, in questi mesi, accanto all’uomo Expo e una delle teste impiegate nel disegnare parte della strategia della campagna elettorale di Sala. Se non dovesse accettare, in cambio di un ruolo meno impegnativo, come un incarico di consulente nella partita degli ex scali ferroviari – che dovrà riaprirsi con tempestività, una volta insediata la nuova giunta – si pensa all’attuale assessore Cristina Tajani di Sel o addirittura a un’ipotesi Anna Scavuzzo: due delle donne più votate nella coalizione di centro-sinistra (una eletta nella lista civica a sostegno di Sala, l’altra nella lista del pd). In ogni caso, per loro sarebbero pronti due assessorati.
Per la Scavuzzo si pensa anche alle deleghe per la Città metropolitana, in area ambiente ed energia o educazione e scuola. E l’altro record femminile di presenze Pd, e attuale assessore Carmela Rozza? Molto vicina al Ministro Martina e forte del bacino di voti sedimentati negli anni nelle case popolari, per lei si starebbe pensando non a un assessorato – come si era ipotizzato in un primo momento - ma al ruolo di presidente del consiglio comunale. Si accontenterà?
Non rientrerebbe in giunta invece l’ex uomo di Pisapia, Franco D’Alfonso: in cambio si ragiona di un incarico in una delle partecipate più forti del Comune. Riconferma praticamente certa, invece, per i più votati tra gli assessori maschi: Pierfrancesco Majorino, che sogna da tempo un assessorato alla Cultura e potrebbe essere la volta buona, Piefrancesco Maràn - che potrebbe passare ai Lavori pubblici, liberando i Trasporti - e Marco Granelli. Una new entry potrebbe essere un uomo molto vicino a Sala, come Roberto Tasca - docente di economia, esperto di finanza e uomo fidatissimo dell’ex commissario Expo. Si pensa a un’ipotesi di assessorato al Bilancio.
E nel centro-destra a chi sta pensando Stefano Parisi? Come si sa, il candidato ha più volte ribadito che non intende anticipare alcun nome prima del voto al ballottaggio, per evitare che il tritacarne mediatico strumentalizzi i futuri assessori. Ma l’attività per disegnare la squadra è frenetica in questi giorni prima del ritorno alle urne. Una proposta seria è stata fatta a Claudio De Albertis, attuale presidente della Triennale di Milano, per l’assessorato alla Cultura. Il suo nome era già circolato come ipotesi di candidatura a sindaco nel centrodestra, e ora Parisi ha pensato di coinvolgerlo nell’ipotetica futura giunta. Accetterà?
Piuttosto certi anche i nomi di Pietro Tatarella, in quota Forza Italia e record di preferenze subito dopo la coordinatrice Mariastella Gelmini, e Alessandro Morelli, attuale consigliere della Lega. A Fratelli d’Italia dovrebbe essere riservato un assessorato con Riccardo De Corato, presenza ormai fissa in consiglio comunale nei decenni passati, sia in maggioranza che come opposizione L’ex vicesindaco di Albertini e della Moratti non ha mai nascosto che preferirebbe rientrare in Comune, dimettendosi dal suo ruolo di consigliere regionale. Per lui si parla dell’assessorato ai Lavori Pubblici.
Un volto fresco e giovane potrebbe invece essere quello di Federico Figini, giovane startupper non nuovo alla politica: prima ha militato in Fare per Fermare il Declino, poi si è candidato sindaco a Segrate, infine è diventato membro del Coordinamento provinciale di Italia Unica, il partito di Passera. Il suo sogno è guidare un assessorato all’innovazione e al lavoro: al tavolo delle trattative sarà portato proprio da Corrado Passera (aveva lavorato nel suo staff quando l’ex banchiere era ancora in corsa per il ruolo di sindaco). Per il giovane Matteo Forte, con oltre 2200 preferenze il più votato nella lista di Milano Popolare a sostegno di Parisi, in quota Cielle e Lupi, si penserebbe all’assessorato al Welfare.
Altra new entry, come citymanager del comune, invece, un uomo fidatissimo di Mister Chili tv, che con lui ha condiviso uno stretto rapporto lavorativo in Fastweb. Alcuni parlano addirittura di Sergio Scalpelli - Parisi lo nomina spesso, anche pubblicamente e con affetto - ma pare un’ipotesi improbabile, dato che in questi mesi si è manifestamente schierato a favore della candidatura di Beppe Sala. Altri parlano di Tomarchio, l’attuale direttore generale: il rapporto tra i due è molto forte.
Infine non dovrebbe rientrare, anche se Parisi glielo ha chiesto più volte, l’ex sindaco Gabriele Albertini, capolista nella civica (con un magro risultato, per la verità). Lui stesso ha dichiarato più volte di essere troppo vecchio per lavorare di nuovo in Comune. Sara vero? Vedremo quando i milanesi torneranno alle urne la prossima domenica.