Milano

In Lombardia aria più pulita per un “inverno inesistente”

Nei primi giorni del 2023 Arpa ha registrato in Lombardia un'aria più pulita. Ma l'idillio è destinato a finire presto

In Lombardia aria più pulita per un “inverno inesistente”

Un inizio anno con aria pulita come non si era mai vista. nenache nel 2021 durante il lockdown. Il nuovo dato arriva dalle centraline ARPA, le quali hanno fatto registrare livelli di PM10 che difficilmente si raggiungono anche nelle giornate primaverili: 9 mg/mc in Viale Marche a Milano, 8 a Lodi e a Como, 6 a Monza centro e a Bergamo, e a Lecco livelli talmente bassi da non essere nemmeno misurabili dagli strumenti. 

L’effetto di un “inverno che non c’è”

Come giustificare, però, questo fenomeno di aria pulita? Legambiente Lombardia ha spiegato tutto questo parlando di un inverno anomalo (come si vede dalla scarsità di neve in molte località sciistiche). "Non è un miracolo ma un effetto dell’inverno che non c’è - fa sapere l’associazione ambientalista - e le temperature miti, infatti, hanno impedito la formazione del cuscinetto di aria fredda che ristagna alle basse quote e in cui ogni inverno, inesorabilmente da decenni, si accumulano gli inquinanti prodotti dall’attività di cittadini e imprese, insieme a quelli che derivano dagli allevamenti intensivi che costellano la bassa pianura. Se prendiamo a riferimento i dati della storica centralina ARPA del Verziere a Milano, la prima decade di gennaio fa registrare i dati più bassi di sempre, con una media dal 2 al 10 gennaio di soli 17,8 microgrammi/mc, molto vicina al fatidico livello raccomandato dall’OMS di 15 mg/mc”.

L’allarme di Legambiente Lombardia: “In montagna pochissima neve, serve agire”

L’idillio, però, è destinato a finire, perché le previsioni indicano un graduale ritorno alla normalità già nei prossimi giorni. Inoltre, dal 15 gennaio potrebbero ripartire gli spandimenti dei liquami zootecnici nei campi, attività che da sola è in grado di dare una decisiva impennata al peggioramento della qualità dell’aria. Nonostante la notizia molto positiva dell’aria pulita, però, le condizioni climatiche di queste ultime settimane sono indice del cambiamento climatico in atto. “Il buon dato di qualità dell’aria di questi giorni non ci deve far sottovalutare la gravità delle anomalie climatiche -  dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia - che ci preoccupano fortemente per l’anno che sta iniziando. Stiamo partendo malissimo, in montagna c’è pochissima neve e le scorte idriche sono al minimo. I grandi laghi sono a un quarto della loro capacità di invaso e in assenza di precipitazioni rischiamo una siccità anche peggiore di quella del 2022. Se non moltiplichiamo gli sforzi per decarbonizzare l’economia, la Pianura Padana dovrà affrontare una situazione climatica sempre più complessa”.







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