In Lombardia le scuole propongono "Genitore 1 e Genitore 2". Le foto
Malgrado l'indicazione di Salvini, in Lombardia le scuole continuano a proporre sui moduli "Genitore 1 e Genitore 2". Il caso di Affaritaliani.it Milano
di Eleonora Aragona
Primi giorni di scuola per gli studenti della Lombardia, tra una polemica per il calo degli iscritti e quella per la mancanza di professori. Gli allievi hanno varcato i cancelli, i docenti hanno consegnato alcuni moduli ai genitori e tutti hanno dato il via alle loro giornate.
I moduli di avvio anno scolastico sono un classico: c’è quello per il trattamento dei dati personali, l’autorizzazione per le foto, quella per le assicurazioni, l’aggiornamento dei dati dei genitori. Normale prassi. Il più delle volte si firmano distrattamente e si riconsegnano. Quest’anno però qualcuno ha posto attenzione ad un dettaglio. Su questi moduli c’è la dicitura Padre e Madre, cara a Salvini, o Genitore 1 e Genitore 2? C’è un gran caos a dire la verità, on line si trovano le schede da compilare con entrambe le versioni a seconda dell’istituto comprensivo interessato.
Il modulo della scuola di Limbiate
Il modulo di scuola con ancora Genitore 1 e 2
La foto mostra un modulo di una scuola di Limbiate in cui si legge chiaramente Genitore, non viene specificato in nessun punto Madre o Padre. Ed è così anche in altri istituti ad esempio a Sesto San Giovanni, in altri centri lombardi e non solo. Anche in Toscana diversi istituti comprensivi continuano a riportare Genitore 1 e 2. In alcuni degli "scuolari" distribuiti nelle primarie della Lombardia nello spazio per le firme dei genitori è riportata in grassetto la stessa dicitura. Contattando i responsabili della stampa di alcuni diari scolastici ci informano che la pagina sulla privacy gli viene fornita da ciascun istituto e loro si limitano ad inserirla all’interno del diario, che viene "personalizzato" così dagli istituti. È stata quindi una scelta che ciascun preside ha preso in autonomia.
La disposizione di Salvini sulla modulistica
Perché tanto interesse? La dichiarazione del ministro Salvini del 10 agosto sulle carte di identità elettroniche aveva fatto presagire cambiamenti radicali rispetto alla modulistica che riportasse la dicitura contestata. D’altronde uno dei capisaldi della campagna leghista è stata la strenua difesa della famiglia tradizionale. Per poter operare questo cambiamento il Ministro dovrà però far molto di più di qualche proclama elettorale visto che dovrà mettere d’accordo il ministro dell’Economia, quello della PA e che dovrà sentire il parere la conferenza Stato-Regioni, il Garante della Privacy e il direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale.
Ribellione documentale?
La procedura che potrebbe quindi portare Salvini a modificare il decreto del dicembre 2015 è lunga e complessa. Lui sostiene di aver già chiesto un parere all’avvocatura di Stato e di aver provveduto a far modificare i fac-simile presenti sul sito del ministero dell’Interno. E i moduli delle scuole? Devono essere sfuggiti all’attenta scansione del Ministro leghista. Gli istituti non allineati saranno riportati all’ordine? O magari si è trattato solo di tempismo, i moduli scolastici vengono infatti preparati in anticipo e quindi la dichiarazione del Ministro potrebbe essere giunta troppo tardi. In attesa di capire cosa accadrà e in assenza di una specifica circolare in merito ogni dirigente ha conservato autonomia nella scelta. Però la possibilità che si tratti di una scelta intenzionale di "ribellione documentale" c'è e resiste.
Scuole, a New York arriva il Gender X
Nel frattempo da New York arriva la notizia che sul certificato di nascita i genitori potranno identificare i propri figli con Gender X. Un segnale forte di ribellione rispetto alle politiche di Trump in merito ai diritti dei transgender. Un gesto certamente simbolico quello newyorkese che però, unitamente alle dichiarazioni di Salvini di quest'estate e alle decisioni degli istituti scolastici, riaccende i riflettori sulla questione.
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