Milano
Camici, la capo segreteria di Fontana: "Governatore sbigottito da contratto"
Inchiesta camici, in Procura sentita Giulia Martinelli, capo segreteria di Fontana in Regione: "Governatore sbigottito quando apprese del contratto oneroso"
Camici, la capo segreteria di Fontana: "Governatore sbigottito da contratto a titolo oneroso"
Nelle indagini difensive depositate dalla difesa di Attilio Fontana in procura a Milano, e' stato sentita anche Giulia Martinelli capo segreteria del Governatore lombardo ed ex compagna del leader della Lega Matteo Salvini, che ha spiegato come il presidente e' rimasto "sbigottito" quando ha saputo del contratto "a titolo oneroso" per l'affidamento diretto da parte di Aria spa, la centrale acquisti regionale, della fornitura per oltre mezzo milione di euro di camici e di altro materiale anti-Covid alla Dama Spa, l'azienda di cui e' amministratore delegato suo cognato Andrea Dini.
Parole, quelle di Martinelli, messe a verbale nell'ambito delle indagini difensive condotte da Jacopo Pensa, legale del presidente della Lombardia, uno degli indagati per frode in pubbliche forniture nell'inchiesta della Procura di Milano. La testimonianza e' stata consegnata oggi all'aggiunto Maurizio Romanelli, per "confermare" che Fontana nulla sapeva della fornitura fino all'11 e 12 maggio.
"Quello depositato oggi - chiarisce Fontana - e' il primo atto di indagini difensive, cui ne seguiranno altri, volte a dimostrare l'estraneita' di Fontana ai reati, da lui sempre ribadita". Fontana e' accusato di 'frode in pubbliche forniture' perche' avrebbe arrecato un danno agli interessi dei cittadini lombardi concorrendo alla mancata consegna di una parte (25mila 'pezzi') della fornitura dei presidi sanitari commissionata dalla centrale regionale 'Aria' alla societa' 'Dama' del cognato Andrea Dini. Domani, e' previsto un incontro tra il legale di quest'ultimo, Giuseppe Iannacone, e il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli.Tema del confronto potrebbe essere anche un'eventuale disponibilita' da parte del cognato di Fontana a 'rinunciare' alla proprieta' dei 25mila camici, nel frattempo sequestrati dalla Guardia di Finanza, per donarli alle strutture ospedaliere a cui erano destinati.