Milano
Inchiesta Coronavirus, Fontana davanti ai pm di Bergamo
Gestione dell'emergenza Coronavirus, il governatore lombardo Attilio Fontana davanti ai pm di Bergamo come persona informata dai fatti. Ieri il turno di Gallera
Inchiesta Coronavirus, Fontana davanti ai pm di Bergamo
Il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana in procura a Bergamo per essere sentito come persona informata sui fatti nell'indagine sulla gestione dell'emergenza Coronavirus. Il governatore si è presentato puntuale alle 10 davanti al pool dei pm coordinato dal procuratore Maria Cristina Rota che indaga sulla riapertura del pronto soccorso dell'ospedale di Alzano e sulla gestione dei pazienti nelle Rsa. Tema dell'audizione in particolare la mancata istituzione della zona rossa ad Alzano e Nembro all'inizio dello scorso marzo. Ieri è stato il turno dell'assessore Giulio Gallera e del direttore generale della Sanità, Luigi Cajazzo.
In base alle prime indistrezioni, il governatore lombardo Attilio Fontana avrebbe ribadito che l'istituzione della zona rossa nei primi giorni di marzo che avrebbe dovuto isolare Nembro e Alzano Lombardo era "pacifico" che fosse una decisione che "spettava al Governo", dato che era gia' stato inviato l'esercito. Fontana ha anche fornito alcuni ragguagli sul caso del pronto soccorso dell'ospedale di Alzano e negato di aver ricevuto "pressioni" dal mondo economico sempre in merito alla mancata creazione di una zona rossa.
La protesta: "Fontana, Bergamo non dimentica"
Fuori dalla Procura di Bergamo un presidio di contestatori di Fontana. Un gruppo di cittadini composto da poche decine di persone, con anche alcuni sindacalisti, ha srotolato uno striscione bianco con scritto "Fontana, Bergamo non dimentica" e un insulto in rosso. La protesta in particolare riguarda la mancata istituzione della zona rossa nella Bergamasca. Con un altro cartello si contestano anche gli industriali lombardi: "Confindustria. No zona rossa in Valseriana. Tranquilli ci ha pensato Fontana", si legge. Nel mirino della protesta anche l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera e Stefano Scaglia, presidente della Confindustria di Bergamo. Un manifestante con un megafono sta spiegando i motivi della protesta: "15mila morti in Lombardia, non ci dimenticheremo di questa strage".
Dall'incontro avuto ieri con i magistrati di Bergamo, che lo hanno sentito come persona informata sui fatti, l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha avuto "un'impressione positiva, di persone che vogliono approfondire in un clima di grande serenita' e collaborazione". Lo dice ai giornalisti a margine dell'inaugurazione della nuova terapia intensiva dell'ospedale Sacco di Milano. "Noi siamo qua per dare i giusti approfondimento ed evidenziare la totale correttezza della Regione" aggiunge. Gallera non si e' detto preoccupato "nella maniera piu' assoluta" dell'indagine