Milano

Fontana ai pm: "Val Seriana? Chiesi zona rossa". Ma Conte nega

Continua l'inchiesta Covid sulla zona rossa in Val Seriana e dai verbali ai pm filtrano le prime dichiarazioni

Continua l'inchiesta Covid sulla zona rossa in Val Seriana e dai verbali delle prime dichiarazioni rese ai pm filtrano le prime dichiarazioni dei politici.

Attilio Fontana: "Zona Rossa in Val Seriana? Competenza era del Governo"

Rigardo alla mancata zona rossa in Val Seriana - secondo quanto messo a verbale il 29 maggio del 2020 dai pm di Bergamo e riportato dall'Agi - il governatore lombardo Attilio Fontana dichiarò che come Regione Lombardia "noi credevamo nella realizzazione della zona rossa; che poi sarebbe stata utile non so dire, però a Codogno aveva funzionato. La nostra proposta fu quella di istituire la zona rossa. Ma c'era "stata una direttiva dell'8 marzo 2020 del Ministro Lamorgese indirizzata ai Prefetti che prevedeva che l'istituzione della zona rossa era competenza esclusiva del Governo". 

Giuseppe Conte: "Zona Rossa? Fontana non la chiese"

L'ex premier Giuseppe Conte, sentito dagli inquirenti di Bergamo come testimone il 12 giugno del 2020, affermò - come riportato dall'Ansa - di avere saputo "credo dalla stampa" del dispiegamento dei militari in Val Seriana. Alla domanda se fosse a conoscenza "se nei giorni precedenti al 5 marzo 2020 ci sia stato un dispiegamento delle forze dell'ordine nei comuni di Alzano e Nembro", Conte risponde: "L'ho saputo dopo, credo dalla stampa. Ho chiesto informazioni se non erro al ministro Lamorgese e mi e' stato detto che, in via preventiva, avevano predisposto una ricognizione. Non credo fosse stato disposto dalla ministra Lamorgese e in ogni caso non mi sono informato sui dettagli".

Riguardo invece alla zona rossa in Val Seriana, Giuseppe Conte sostiene che dalla Regione Lombardia non fu chiesta. "Con Regione Lombardia non ho avuto interlocuzioni dirette in materia di 'zona rossa' per Nembro e Alzano - ha affermato l'ex premier come riportato da Adnkronos - le mie interlocuzioni sono state solo con il presidente Fontana ed escludo che mi sia stata chiesta l'istituzione di una zona rossa per Nembro e Alzano. Nelle interlocuzioni con Fontana non ho mai ricevuto indicazioni o richieste riferite ad Alzano Lombardo e Nembro" aggiungendo che "ho a disposizione un documento del 28 febbraio 2020 in cui il Presidente Fontana chiede il mantenimento, per la settimana dal 2 all'8 marzo, delle misure di contenimento già adottate per il basso lodigiano. Non ricordo che sia mai stata discussa con il presidente Fontana la creazione di una zona rossa ad Alzano e Nembro, né tantomeno che vi siano state richieste formali o informali in tal senso. Aggiungo che non ho nessun riscontro documentale, all'esito delle verifiche fatte dai miei uffici, contenente richieste in questa direzione" sottolinea ai pm. L'ex premier 'difende' la scelta presa sulla Val Seriana, diversa dalla zona rossa fatta invece a Codogno. "Abbiamo ritenuto, alla luce delle evidenze di fatto e degli aggiornamenti delle valutazioni tecnico-scientifiche, che quella fosse la decisione adeguata da adottare in quel momento storico". Il 6 marzo di quell'anno, ha però aggiunto che "di fronte" agli approfondimenti del Cts "e alla luce degli ultimi dati, emerse l'orientamento degli esperti fu di una soluzione ancora più rigorosa e complessiva, non limitata ai solo due comuni della Val Seriana ma a tutta Italia".

 







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