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Milano, inchiesta Cpr di via Corelli: migranti e Naga ammessi come parti civili

Formalizzata anche la richiesta di patteggiamento a un anno e otto mesi dell'ex gestore del centro Alessandro Forlenza

Milano, inchiesta Cpr di via Corelli: migranti e Naga ammessi come parti civili

Il gup di Milano, Mattia Fiorentini, ha ammesso le associazioni Naga e Befree, insieme a diversi migranti ospitati nel Cpr di via Corelli, come parti civili nel processo contro i responsabili del centro. L'inchiesta riguarda le condizioni disumane a cui sarebbero stati sottoposti i migranti. L'ammissione di queste parti civili segna un passo cruciale nel procedimento, che vede coinvolti anche altri migranti che potrebbero aggiungersi alla causa nella prossima udienza.

Richiesta di patteggiamento per l'ex gestore Forlenza

Durante l'udienza è stata formalizzata la richiesta di patteggiamento per Alessandro Forlenza, ex amministratore del Cpr, a un anno e otto mesi di reclusione. Difeso dall'avvocato Antonio Ingroia, Forlenza è al centro delle accuse per la gestione del centro, commissariato dopo il sequestro dell'anno scorso. Anche la società che gestiva la struttura, La Martinina Srl, ha chiesto di patteggiare, proponendo una sanzione pecuniaria di 15mila euro e una sospensione dalle attività per 20 mesi.

Nessuna proposta per Caruso, rinvio dell'udienza

Contrariamente a Forlenza, Consiglia Caruso, ex amministratrice e madre dell'ex gestore, non ha avanzato alcuna proposta di rito alternativo. La donna è indagata per frode in pubbliche forniture e turbativa d'asta. L'udienza è stata rinviata al 18 dicembre, con la prospettiva del passaggio a un nuovo gestore per il Cpr, che sostituirà l'attuale amministrazione straordinaria.








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