Milano

Inchiesta dossieraggi, al via gli interrogatori: Calamucci non risponde al gip. Gallo: "Io servitore dello Sato, dimostrerò la mia innocenza"

Entrambi gli indagati, attualmente ai domiciliari, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere di fronte al gip, rendendo solo brevi dichiarazioni spontanee

Inchiesta Dossieraggi, al via gli interrogatori: Calamucci non risponde al gip. Gallo: "Io servitore dello Sato, dimostrerò la mia innocenza"

Sono iniziati questa mattina gli interrogatori ai vertici del gruppo di hacker coinvolti nell'inchiesta milanese sui presunti dossieraggi illegali con informazioni prese da banche strategiche nazionali. Carmine Gallo, ex ispettore di polizia e figura di spicco nell’inchiesta, si è presentato davanti al giudice per le indagini preliminari di Milano, Fabrizio Filice. Interrogato, Gallo ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, rilasciando però dichiarazioni spontanee.

"Sono un servitore dello Stato, parlerò con i pubblici ministeri per dimostrare la mia innocenza", ha affermato, cercando di ribadire il proprio impegno nel servire la legge per oltre quarant'anni. Nonostante la gravità delle accuse, ha dichiarato che non ha mai mostrato infedeltà e che è pronto a collaborare con le autorità competenti.

Calamucci resta in silenzio, solo brevi dichiarazioni spontanee

Anche Nunzio Samuele Calamucci, l’hacker coinvolto nella medesima indagine, ha deciso di non rispondere alle domande del gip. Tuttavia, ha fornito un documento scritto nel quale ha esposto la sua versione dei fatti. Calamucci, assistito dall'avvocato Antonella Augimeri, è rimasto fermo nella sua posizione, dichiarando di essere "pronto a chiarire" la propria estraneità all’inchiesta. Entrambi gli indagati, attualmente agli arresti domiciliari, sembrano avere una strategia comune: attendere una piena comprensione delle accuse prima di esporsi ulteriormente.

Un futuro incerto per i due indagati

L’atmosfera è tesa mentre Gallo e Calamucci affrontano un processo complesso che coinvolge accuse di cyber spionaggio e furto di dati. In conferenza stampa, Gallo ha risposto a domande sul suo stato d'animo dicendo semplicemente: "È la vita", lasciando intendere il peso della situazione in cui si trova coinvolto. Il suo avvocato ha confermato che l'ex poliziotto ha intenzione di dimostrare la propria innocenza in un interrogatorio futuro con i pm, sottolineando il suo ruolo come “servitore dello Stato”.

Nemmeno Cornelli e Camponovo rispondono al gip

Anche Giulio Cornelli e Massimiliano Camponovo, arrestati per associazione a delinquere e accesso abusivo a sistema informatico con Gallo e Calamucci, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al gip durante l’interrogatorio di garanzia. Sono rispettivamente i due informatici titolari della DAG e della Mercury Advisor, le due società fornitrici di servizi per la Equalize di Enrico Pazzali, entrambe sequestrate e indagate per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. Hanno entrambi rilasciato una breve dichiarazione spontanea, assistiti dagli avvocati Roberto Tarquini e Roberto Pezzi: si dichiarano estranei ai fatti e si difendono dalle accuse. 

Poliziotto ammette: “Non riuscivo a dire di no al mio ex capo”

Marco Malerba, il poliziotto coinvolto nell'inchiesta sui presunti dossieraggi illeciti condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, ha rivelato la sua colpevolezza davanti al giudice per le indagini preliminari Fabrizio Filice. Durante l’interrogatorio di garanzia, Malerba ha confermato di aver effettuato accessi abusivi ai sistemi informatici, giustificando la sua condotta con il legame di subordinazione che lo univa al suo ex superiore, Carmine Gallo. “Sì, ho fatto gli accessi, ci scambiavamo favori. Era il mio ex capo e non sono riuscito a dire di no”, ha dichiarato.








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