Milano

Inchiesta ultrà: il Riesame conferma l'arresto per il gestore parcheggi

Il capo ultrà Lucci (milanista) rinuncia al ricorso su scarcerazione

Inchiesta ultrà: il Riesame conferma l'arresto per il gestore parcheggi

Il Tribunale del Riesame di Milano ha confermato l'ordinanza di arresti domiciliari a carico dell'imprenditore Gherardo Zaccagni, gestore di alcuni parcheggi fuori dallo stadio Meazza, e uno dei 19 arrestati, lo scorso 30 settembre, nell'inchiesta di Polizia e Gdf sulle curve di San Siro e che ha azzerato vertici e sodali ultrà della Nord interista e della Sud milanista. I giudici hanno respinto il ricorso della difesa, dopo l'udienza dei giorni scorsi. Zaccagni, 53 anni, accusato di fabbricazione di documenti falsi e accesso abusivo a sistema informatico e finito ai domiciliari, si era avvalso della facoltà di non rispondere nell'interrogatorio di garanzia davanti al gip Domenico Santoro. Stando alle indagini, avrebbe versato quasi 4mila euro al mese "per circa due anni", come gestore di parcheggi vicino allo stadio, ai capi ultrà interisti Vittorio Boiocchi (ucciso nel 2022) e Andrea Beretta. A fare da intermediario nel presunto racket sui parcheggi sarebbe stato Giuseppe Caminiti, legato all'esponente della 'ndrangheta Giuseppe Calabrò.

Intanto, nella giornata del 21 ottobre era fissata anche l'udienza al Riesame sul ricorso della difesa contro la misura cautelare in carcere per Luca Lucci, capo ultrà milanista accusato di associazione per delinquere e indagato anche per il tentato omicidio del 2019 di Enzo Anghinelli, di un gruppo rivale ultrà. Lucci, però, ha rinunciato all'impugnazione, mentre l'udienza si terrà per discutere il ricorso di Mauro Nepi, ultrà interista. Per mercoledì 23 ottobre, invece, sono fissate le udienze per gli ultras rossoneri Christian Rosiello, noto anche come il bodyguard di Fedez, e Riccardo Bonissi








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