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Milano
Incontro Salvini-Di Maio al Pirellone. Una polemica stupida

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C'era una volta la stupidità crassa. Tra le cose di questo week end che davvero non ho capito sono le polemiche sul fatto che Matteo Salvini e Luigi Di Maio abbiano tenuto i loro incontri per provare a fare il governo al Pirellone. Sbraita il centrodestra, e pure da sinistra si sentono cose tipo questa di Carlo Borghetti: "Sbagliato usare il Pirellone per il vertice Di Maio-Salvini, ma non perché (come dice Forza Italia) il Pirellone è il simbolo dell’alleanza di Centrodestra, quanto piuttosto perché il Pirellone è la sede del Consiglio regionale, cioè la casa di tutte le rappresentanze politiche, cioè di tutti i lombardi. Di Maio e Salvini a chi hanno chiesto il permesso di svolgere lì il vertice?". Eh, appunto, a chi hanno chiesto il permesso? Forse agli stessi che ospitavano le riunioni tra Giorgio Gori e Beppe Sala. Per dirne una. O le mille riunioni con parlamentari. E allora, perché non usare il Pirellone? Non ne capisco il motivo. C'è un palazzo, pagato con i soldi pubblici (esattamente come gli stipendi di Salvini, di Di Maio, e pure del Pd Borghetti) che serve alla cosa pubblica, ovvero alla politica. E un atto eminentemente politico come la trattativa per il governo perché non dovrebbe essere condotto nel luogo dove tutti i gruppi, e 5 stelle e Lega sono gruppi del Pirellone, hanno la loro casa. Stranezze, polemichette idiote. Invece, guarda che caso, oggi in un'intervista a Maurizio Giannattasio una parlamentare europea del Movimento 5 Stelle, Eleonora Evi, riprende di fatto il pezzo di Affari di venerdì sulle agenzie, dopo Ema, che potrebbero essere richieste per Milano. E offre il proprio aiuto a Beppe Sala. Quando si dice che qualcuno fa polemiche a cazzo, e altri politica.

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matteo salviniluigi di maiopirelloneincontrocarlo borghetti

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