Milano
"Indifesa": il blog di Terre des hommes per un mondo a misura di bambina
Nasce il blog "Indifesa" di Terre des Hommes: un nuovo spazio virtuale che si pone l'obiettivo di sensibilizzare, commentare e provare a immaginare un mondo più a misura di bambina. Questo l'indirizzo: http://terredeshommes.it/blog-indifesa/. Il blog "Indifesa" fa parte della la campagna “Indifesa” di Terre des Hommes, per la protezione delle bambine nel mondo.
“Il futuro del mondo si gioca letteralmente sulla pelle delle bambine”, sostiene Paolo Ferrara, responsabile comunicazione di Terre des Hommes. “Lo dicono i nuovi obiettivi di Sviluppo Sostenibile, che sottolineano come la questione di genere stia alla base della costruzione di un mondo più giusto e vivibile per tutti. E lo diciamo da anni anche noi, che vediamo ogni giorno infrangersi contro abusi, violenze o sfruttamento le possibilità di tante bambine di avere una vita felice, libera dalle catene della miseria e delle discriminazioni. Per questo abbiamo voluto creare un canale diretto d’informazioni sui temi dei diritti delle bambine, con l’ambizione di diventare un punto di riferimento della stampa, delle istituzioni e degli attivisti, non solo dei nostri sostenitori”. Il blog è curato dalla giornalista Ilaria Sesana, una dei redattori del Dossier Indifesa.
I post del blog richiameranno articoli, ricerche, fonti a cui spesso la stampa italiana non attinge. “Intendiamo arricchire il blog di approfondimenti, interviste e contributi esterni”, prosegue Ferrara, “Ci focalizzeremo sulle tematiche che più ci stanno a cuore: aborti selettivi, infanticidio, mutilazioni genitali femminili, accesso all’istruzione, lavoro minorile, matrimoni e gravidanze precoci, violenza nei conflitti, tratta e migrazioni, violenza familiare, maltrattamenti, violenza e discriminazioni di genere, stereotipi sessisti nella comunicazione, cyberbullismo, ecc. Ampio spazio verrà anche dato alle notizie positive, che dimostrano come le bambine e le ragazze abbiano straordinarie potenzialità di rivincita sociale anche in contesti difficili, come la storia di Malala testimonia”.