Indipendenti, di quartiere e iperconnesse: ecco le "librerie-Zoom". VIDEO - Affaritaliani.it

Milano

Indipendenti, di quartiere e iperconnesse: ecco le "librerie-Zoom". VIDEO

di Claudio Bernieri

Il Covid ha accelerato il processo di trasformazione delle "librerie sotto casa" milanesi, che si adattano ai tempi con format diversi dalle librerie mainstream

Indipendenti, di quartiere e iperconnesse: ecco le "librerie-Zoom"

Book influencer, book blogger,  book-tuber: che partecipano insieme agli autori, magari presenti in Sudamerica assisi nel proprio salotto,  a conferenze-zoom   che si celebrano sul computer. Un esperimento mediatico che ruota intorno alla libreria Tempo Ritrovato, che non è virtuale, ma ha le vetrine in corso Garibaldi: è la libreria zoom inaugurata da Luca: ovvero, ai tempi del Coronavirus, un  ideale salotto virtuale, creato dal software di “Zoom” che permette di  visualizzare su ogni pagina Facebook, in diretta, contemporaneamente, quattro  autori sparsi per il mondo.

E poi c’è la libreria-casa, con salotto e giardino,  all’altro lato del centro storico, al Ticinese, tempio  della  alternativa  e sessantottina libreria Calusca.  Alla Calusca,  si trovavano  un tempo lontano fanzine e pubblicazioni underground, ciclostilati di gruppi punk e  proclami rivoluzionari anarchici e situazionisti e beat, e il tutto si ispirava alla libreria City Lights del poeta  Lawrence Ferlinghetti a San Francisco, luogo di passo  della beat generation. La Calusca,  chiusa de decenni, rivive almeno nella atmosfera   di via Scaldasole, un tempo  reame di ladri, teppa e  “ligera”: ecco la Scaldasole Books, esempio di “libreria casa”.  Un salotto  e, al centro, una poltrona Frau  e la libraia- amica  Marina che consiglia, suggerisce, e soprattutto  scova edizioni introvabili.  Marina ha posizionato davanti alla vetrina un  piccolo banco con libri d’antan a due euro, libri vintage, edizioni scomparse per i collezionisti di quartiere.  E, in primavera, offre un giardino condiviso dove leggere in gruppo insieme a un facilitatore saggi e romanzi.

Alla ricerca dell’edizione perduta

Qui si trovano il Malaparte smarrito e  i romanzi fiume sovietici, tipo Il Placido Don, o la edizioni tascabile in francese della Recerche. E’ l’usato letterario.  Perché le librerie di quartiere riciclano libri introvabili, libri  illustri  di autori  famosi  mai più ristampati per le oscure  leggi del marketing.

Tempo ritrovato e Scaldasole books  rappresentano in modi diversi la nuova vita delle piccole librerie indipendenti che , per via del Covid  e della cessata mobilità dei lettori, offrono proprio sotto casa  un salotto amico  che gli addetti ai lavori chiamano appunto “ Libreria-casa” , per differenziarle  dagli “stores”  ovvero a quella libreria  ibrida,  un po’ Ikea in po’  centro fitness  ed Esselunga, che caratterizza ormai  l’offerta delle grandi catene mainstream. Non luoghi contro  i salottini di quartiere?

A mediare,  ecco  le “ librerie bar”, come quella di Verso, in corso Ticinese che offre letture e tisane e chupito.

C’è poi il fondamentalista locale Waden, di via Vetere, dove i libri sono quasi del tutto scomparsi e restano il bar  e i tavoli  di lettura, all’insegna del vintage  d’arredamento riciclato. Lì  i lettori si siedono: un po’ Bar Rattazzo un po’ Biblioteca Sormani, bocconiani e  fanciulle chic in fiore leggono e lavorano al computer: a sera  si presentano libri con l’autore. Un salotto ibrido letterario d’altri tempi, ma senza scaffali di libri . Quelli si comprano su Amazon. Luogo di passo con tavolini davanti al parco delle Basiliche, dove  possono nascere amori letterari, colti e consapevoli sorbendo un cappuccino equosolidale.

Le uniche che vendono

Ma il Natale verrà salvato proprio dalle piccole e amiche librerie di quartiere?  “La gente non si muove più per il Covid, e quando ha bisogno di un libro va sotto casa, dove trova un commesso competente che è anche un amico  che non considera il lettore solo  un  cliente. La librerie di quartiere ora sono le uniche che vendono”, spiega  così Angelo,  patron della specializzata, storica ma familiare Libreria Militare, all’angolo con via Morigi. Scaffali con libri insoliti, dall’era napoleonica al Vietnam al complottismo: lunghi corridoi straripanti di libri al  cui centro, Angelo, il libraio amico, consigliere di clienti-amici  sembra uscito dal "Nome della rosa” . Una comunità curiosa di libri non conformisti, per “piccolo complottista curioso”. La visiteremo alla prossima puntata.

Resta il dilemma. Libreria casa con un angolo per il caffè? Una biblioteca pub per amici in lettura? Un dopolavoro letterario?

Alla libreria Verso di corso Ticinese  i commessi sembrano entusiasti  del loro caffè point. Un’ area ristoro un po’ radical chic, immersa nella frenetica zona della movida delle Colonne di San Lorenzo, tra chupito e bamba: “L’attività del bar si integra con quella della libreria: tavolini appartati e silenziosi, wi-fi libero, divani e poltrone dove fare una sosta o un appuntamento di lavoro, studiare, sorseggiare un caffè, una tisana di giorno, un bicchiere di vino o una birra la sera, con un occhio di riguardo alla qualità dell’offerta.  Gli eventi sono però il cuore pulsante di Verso: non solo presentazioni di libri, ma anche incontri tematici, reading, cicli sui mestieri del libro, corsi, serate di cabaret e teatro, lezioni e contaminazioni culturali”

Al bar in libreria

Macchè tisane... Luca, scettico, scuote la testa: “Il bar distoglie  il lettore dal centro  della libreria: il libro". Angelo è categorico e sorride : “Io ho scelto di fare il libraio, non il barista. Una volta  noi librai indipendenti  partecipammo a una riunione di lavoro in una famosa libreria-madre, una casa editrice che ha una infinita catena di stores: gironzolavano intorno agli scaffali i  famosi lettori clienti che non guardavano più i libri, ma il menu degli aperitivi  del bistrot o la sala relax... Sembrava di essere al Fiordaliso”.

Il nostro viaggio tra librerie indipendenti  continuerà nella prossima puntata proprio nella piccola  libreria di Angelo.








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