Milano

Infermiera killer: appello bis conferma 30 anni a Laura Taroni

Terza pronuncia di condanna nei confronti dell'infermiera 44enne, questa volta però è stata esclusa l'aggravante della premeditazione

Infermiera killer: appello bis conferma 30 anni a Laura Taroni

La Corte d'Appello di Milano ha confermato la condanna a 30 anni per Laura Taroni, l'infermiera 'killer' accusata di aver ucciso il marito e la madre con un mix di farmaci in concorso con il medico e amante Leonardo Cazzaniga, nel 2013. Il collegio di togati e popolari, presieduto dalla giudice Valeria De Risi, dopo una camera di consiglio di oltre 4 ore, ha pronunciato la sua sentenza, mentre l'infermiera, reclusa al carcere di Como, non ha partecipato all'udienza. Si tratta della terza pronuncia di condanna nei confronti dell'infermiera 44enne, ma questa volta e' stata esclusa l'aggravante della premeditazione. A chiedere la condanna era stata la sostituta pg di Milano, Nunzia Ciaravolo, nella sua requisitoria di qualche giorno fa. 

Il processo d'Appello bis era stato necessario perche' nelle motivazioni della prima sentenza d'Appello, pronunciata a luglio, mancavano 13 pagine. Ad accorgersene e reinviare il tutto in secondo grado era stata la Cassazione. Un'ulteriore perizia, emersa nel recente dibattimento, ad opera dello psichiatra torinese Franco Freilone, aveva confermato che la donna sarebbe stata "capace di intendere e volere" e dunque avrebbe ucciso coscientemente i due parenti (Massimo Guerra il marito e Maria Rita Clerici, la madre) per non avere ostacoli alla sua storia d'amore con il medico saronnese. Contro questa versione si sono sempre schierati i legali di lei, Monica Alberti e Cataldo Intrieri, che hanno chiesto l'assoluzione. Il primo tribunale a condannarla a 30 anni era stato quello di Busto Arsizio, con rito abbreviato. Confermato il proscioglimento per il medico assicurativo Daniele Sironi, e l'assoluzione dell'infermiere Claudio Borgio (uno accusato di falso per aver firmato alcuni documenti per favorire il riscatto dell'assicurazione della morte del marito; il secondo per aver fatto parte della commissione che aveva coperto i fatti in ospedale). Novanta giorni per le motivazioni. Parallelamente si era svolto invece il processo ordinario contro il viceprimario del pronto soccorso di Saronno, Leonardo Cazzaniga, accusato di aver ucciso 12 persone con un mix di farmaci letale, seguendo un suo fantomatico protocollo. Anche per lui si aprira' il processo d'Appello a Milano, il prossimo 23 febbraio, davanti al collegio presieduto dalla giudice Giovanna Ichino; Cazzaniga e' stato gia' condannato in primo grado all'ergastolo. 

Difesa Taroni, ricorreremo in Cassazione 

Annuncia un ricorso in Cassazione la difesa di Laura Taroni, l'infermiera killer condannata dall'Assise Appello di Milano, nel processo bis, a 30 anni per aver ucciso la madre e il marito con un mix letale di farmaci. Dopo aver ascoltato il dispositivo, pronunciato dalla presidente Valeria De Risi, la legale Monica Alberti ha commentato: "Sono curiosa di leggere le motivazioni, ma sono un po' delusa perche' mi aspettavo che i canoni indicati dalla Cassazione venissero recepiti. E' stata esclusa la premeditazione per la morte della madre, Maria Rita Clerici, su cui pero' si fondava parte dela sentenza. Dopo aver letto le valutazioni dei giudici ricorreremo in Cassazione". La Corte ha riqualificato il reato di falso per cui Taroni era stata condannata insieme al medico assicurativo Daniele Sironi (che aveva firmato dei documenti per favorire il riscatto di una polizza dopo la morte del marito): il reato e' stato riqualificato in falso da parte di esercente la professione sanitaria, per cui e' gia' intervenuta la prescrizione. Assolto l'infermiere Claudio Borgio dal reato di omessa denuncia, quando partecipo' alla commissione istituita dall'ospedale di Saronno per vigilare sul 'protocollo Cazzaniga' messo a punto dal medico del pronto soccorso, e amante di Taroni, Leonardo. La Corte ha inoltre deciso che l'infermiera sara' esclusa dall'asse ereditario della madre e dovra' risarcire lo Stato per le spese sostenute dal curatore speciale nei confronti dei suoi due figli, oltre che per le spese legali, dal momento che i ragazzi sono parti civili nel processo.

Infermiera killer: legale parte civile, attesa per risarcimenti 

"E' stato un percorso complicato e doloroso, e questa sentenza comunque non conclude la vicenda. Pero' la nostra battaglia per i risarcimenti continua nel processo contro Cazzaniga, dove, grazie al rito ordinario, e' stato possibile citare come responsabile civile l'ospedale. In questo caso, il rito abbreviato non lo ha consentito". Sono le parole dell'avvocato Luisa Scarrone, legale di parte civile per la famiglia di Massimo Guerra, il marito di Laura Taroni, l'infermiera 'killer' condannata dall'Assise Appello di Milano a 30 anni per l'omicidio di lui e di sua madre. "E' doveroso che l'ospedale risponda dell'operato dei medici che lavorano al suo interno", ha proseguito la legale, in riferimento ai 12 omicidi di cui e' accusato Leonardo Cazzaniga, amante di Taroni ed ex viceprimario del nosocomio di Saronno. Il medico aveva elaborato un 'protocollo' per uccidere con un mix letale di farmaci i pazienti giudicati secondo lui terminali. Per non avere ostacoli alla loro storia, l'infermiera aveva poi deciso di uccidere il marito, causandogli con alcune infusioni una "ipoglicemia iatrogena".

 








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