Milano

Infermieri “eroi” #StateACasaNostra. Ma solo fino a Pasqua, poi basta

Francesco Floris

Coronavirus, c'è chi è convinto che il 12 aprile l'Italia riaprirà e si riempirà di turisti. E la campagna di Airbnb per ospitare gratis il personale medico?

Infermieri “eroi” #StateACasaNostra. Ma solo fino a Pasqua, poi basta

Il turismo? Ripartirà a Pasqua. O almeno questo sperano, con molto ottimismo, alcune delle società che gestiscono gli appartamenti in locazione breve sulle piattaforme come Airbnb. Hanno lanciato dieci giorni fa una campagna solidale chiamata #StateACasaNostra. Per ospitare fino a due mesi gratuitamente il personale medico impegnato nell'emergenza Covid-19. Dentro gli appartamenti tutt'oggi orfani di turisti, visitatori di fiere e “Saloni” e uomini d'affari in viaggio da e per la Lombardia. Si tratta del personale medico che deve trasferirsi con urgenza nella città in cui gli è stato proposto l'incarico. Perché dalla data di accettazione del lavoro gli operatori sanitari hanno 7-10 giorni di tempo per prendere servizio. #StateACasaNostra è una campagna solidale attivata in varie città, da Verona a Firenze, ma che ha il suo cuore a Milano. Dove sono in arrivo da subito 800 infermieri e 50 medici e sono già attivi bandi e avvisi pubblici della Regione e delle Ats per reclutare medici specializzati, non specializzati, personale della dirigenza sanitaria e del comparto sanitario. “Porte aperte nell'emergenza” recita il comunicato stampa di Airbnb ripreso da media e agenzie. “Mettere a disposizione la propria casa in favore degli operatori sanitari è un modo semplice per dimostrare solidarietà nei confronti di chi è in prima linea per combattere l’emergenza e riteniamo doveroso offrire il nostro contributo, riconoscendo un rimborso agli host che apriranno le proprie abitazioni”, ha detto il Country Manager del colosso nato a San Francisco, Giacomo Trovato.

Affaritaliani.it Milano è in contatto con alcuni infermieri appena reclutati sul capoluogo lombardo per prestare servizio negli ospedali e che stanno cercando casa dove sistemarsi per 3-6 mesi. Devono trovare alloggi o stanze vicine agli ospedali perché può essere richiesta la reperibilità h24 con obbligo di presentarsi in reparto entro 40 minuti dalla chiamata. Alcuni di loro, anche alla prima esperienza lavorativa, hanno chiesto di aderire all'iniziativa lanciata dai gestori degli affitti brevi. Ma le risposte giunte via mail sono leggermente diverse da come la campagna è stata presentata: “Gentile, grazie per tutto il sacrificio che state facendo per il nostro paese. Facendo seguito alla sua richiesta dell'alloggio a Milano, ricevuta tramite l'iniziativa StateACasaNostra, la informo che, a titolo gratuito, anche da domani fino al 10 aprile, possiamo offrire i seguenti appartamenti” scrive la società Halldis il 19 marzo. Allegando due link contenenti proposte abitative nella periferia nord di Milano. “Periodo validità fino al 10 aprile, esclusa Pasqua, (che peraltro cade il 12 del mese NdR). Possibilità di affittare anche dopo il 10 aprile con il prezzo regolare. Offerta valida solo per medici ed operatori sanitari: per identificarli sarà chiesta la tessera dell'ospedale. Pagamenti richiesti: pulizia finale pari a 100.00€. Offriamo pulizia su richiesta con cambio biancheria a 80.00€”. Così prosegue la mail inviata da una delle società leader che opera in tutta Italia – ma anche Parigi e Bruxelles – e che affonda le proprie radici nella Toscana del lontano 1987. Quando venne fondata con “la felice intuizione di vivere un soggiorno da favola all’interno di una splendida villa” entrando a far parte dell'universo societario di Leonardo Ferragamo, figlio dello stilista Salvatore Ferragamo.

“Solo fino al 10 aprile” commenta amaramente ad Affaritaliani.it Milano l'infermiere, al momento ospite di amici in città. “A me serviva da aprile”. Ma purtroppo per lui, se accetta, dovrà lasciarla il giorno di Venerdì Santo. Perché ad aprile cade anche Pasqua. E qualcuno è forse convinto che per quel momento il mercato e le condizioni sanitarie saranno tornate normali e con loro i turisti vogliosi di visitare Milano. Lo speriamo tutti, a dir la verità. Del resto si sa, l'ottimismo fa bene al cuore ed è il profumo della vita. Halldis ne sa qualcosa. Nella sezione “Magazine” del proprio sito ancora svetta un profetico articolo “Milano non si ferma mai”. Nel primo paragrafo si legge: “Siamo passati dalla Milano da Bere alla città che non dorme mai, passando per la fiera Expo e infine arrivando all’hashtag coniato appositamente per difendere l’immagine dalla città dagli ultimi avvenimenti: #milanononsiferma. Questo è lo slogan che i cittadini milanesi hanno scelto per rilanciare la città e riconquistare la fiducia da parte degli altri paesi, dopo il caos generato dalle notizie (spesso esagerate) sulla diffusione del Coronovirus (sic, NdR). Apprendiamo infatti oggi che molte testate giornalistiche italiane sono state denunciate per procurato allarme, dopo aver inondato le edicole e i siti web di titoli sensazionalistici, scelti apposta per generare il panico. A riprova del fatto che l'Italia è un paese sicuro e Milano la sua roccaforte”.

Altri tempi, altre posizioni. Pure Beppe Sala ha ammesso di essersi sbagliato. Tornando al week end pasquale, sappiamo invece che sono ottimisti anche altri operatori economici del settore: è il caso delle società Sweetguest Spa e My Sweetplace srl. Che in un'altra mail ad un altro infermiere – dopo aver specificato di aver lanciato “l'iniziativa #stateacasanostra per tutti i medici e gli infermieri impegnati in prima linea nell'emergenza Coronavirus” – offrono un alloggio. Specificando anche loro che “L'offerta si riferisce al periodo fino al 10 aprile, per poi valutare proroghe in base ad un nuovo decreto”. “Per bloccare l'appartamento avremmo bisogno del documento di identità, della documentazione che attesti il vostro stato di servizio e l'iscrizione all'albo dei medici che vi permetterà di aderire all'iniziativa e le date di check in e check out”. “Ma loro cosa intendono per check out – si domanda il giovane operatore sanitario in “prima linea” che sta controllando la sua casella di posta prima di andare a “fare la notte” –. Che cosa ne posso sapere adesso di quando sarà finita l'emergenza e uscirò di casa?”.

C'è infine chi ha contattato direttamente Airbnb, attraverso la mail medicieinfermieri@airbnb.com. La piattaforma, dopo una procedura di iscrizione e registrazione che prevede anche delle proposte di alloggio senza specificare in prima battuta la durata temporale dell'offerta, ti invita a “metterti in contatto con il padrone di casa tramite la app o il sito per confermare il tuo orario di arrivo e concordare la modalità di consegna delle chiavi”.

Quando il 17 marzo Affaritaliani.it Milano ha fatto notare che un singolo operatore del settore property managment e locazioni brevi (nessuno di quelli citati in questo articolo) in realtà non stava offrendo gratuitamente gli appartamenti, ma piuttosto lanciando delle legittime campagne di raccolta fondi dove a pagare gli affitti al posto del personale medico sarebbero stati i donatori, qualcuno si è indispettito. È arrivata infatti al giornale la replica di Marco Celani, amministratore delegato della società Italianway che gestisce “oltre 1000 appartamenti su canali online per conto di proprietari e partner”, con “un giro d’affari 2019 di circa 15milioni di euro” e che ha versato “negli ultimi anni circa 1,5 milioni di euro di cedolare secca”. Il dottor Celani ci ha scritto anche che “il fatto di lavorare ad una iniziativa benefica invece di chiudere i battenti, licenziare il personale e chiedere sussidi allo Stato ci sembra meritoria. Non chiediamo di essere incensati, ma almeno di non essere sbeffeggiati”.

Effettivamente, non si sbeffeggia nessuno e si ritiene meritoria un'iniziativa invece di - citiamo - "licenziare il personale e chiedere aiuti allo Stato". Per la precisione va detto che l'Associazione di categoria Property Managers Italia, a cui Italianway è affiliata, ha chiesto (QUI) a inizio mese al Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, con un documento in 12 punti, di mettere in campo proprio azioni, sussidi, sgravi e slittamenti fiscali. Per salvaguardare le imprese del settore turistico e del Vacation Rental. Fra le varie richieste pervenute a Roma: sospensioni temporanee di mutui, versamenti iva, versamenti ritenuta d'acconto e imposta di soggiorno “pur proseguendo la raccolta”, sospensione del pagamento dei contributi ai dipendenti per mantenerli al lavoro, detraibilità delle spese di alloggio per il turismo nazionale ed estensione all'utilizzo del “bonus cultura” per viaggi e alloggio. Se questo serve a salvare posti di lavoro, ben venga. Queste richieste sono datate 4 marzo 2020.

Il 7 marzo il dottor Marco Celani scrive dal proprio profilo Facebook “È il momento di essere responsabili, limitare le aggregazioni, seguire rigidamente le regole igieniche. Ma non tutto deve fermarsi. Se dovete viaggiare o volete interrompere la routine con un week end fuori un appartamento può essere la soluzione”. Il 27 febbraio condivideva il video “Milano non si ferma” dal profilo del sindaco meneghino Beppe Sala, che pure nelle ultime ore si è scusato per aver sottovalutato la situazione in quei giorni, invitando però a non strumentalizzare la vicenda per fini politici.







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