Milano
Inter-Napoli: sette Daspo a ultra interisti. Prefetto convoca Inter e Milan
Disordini fuori San Siro, il Questore ha emesso sette Daspo nei confronti di altrettanti ultras nerazzurri. Il Prefetto convoca Inter e Milan
Inter-Napoli: sette Daspo a ultra interisti, nove gli assalitori
Sette provvedimenti Daspo a carico di altrettanti ultras interisti. A emetterli e' stato il Questore di Milano, Marcello Cardona, in seguito ai violenti scontri tra ultras avvenuti la sera del 26 dicembre in via Novara, prima della partita Inter-Napoli. Le indagini effettuate dalla Digos, hanno consentito di individuare nove assalitori, tre dei quali subito arrestati, che si sono resi protagonisti del violento attacco nei confronti degli ultras del Napoli. Sette dei nove aggressori, tutti italiani e di eta' compresa tra i 18 e i 48 anni, sono stati immediatamente colpiti dal provvedimento Daspo del Questore di Milano, esteso anche alle competizioni calcistiche internazionali (champions league, europa league, supercoppa europea, coppa intercontinentale ed altre), mentre sono tuttora in corso indagini ed approfondimenti sulla posizione degli altri due soggetti indagati, nonche' sugli altri partecipanti all'aggressione. Sei degli assalitori raggiunti dal provvedimento, risultano gravati da numerosi precedenti penali, inoltre cinque di essi erano gia' stati colpiti da diversi provvedimenti Daspo emessi anche in altre province per aver preso parte ad episodi violenti anche nell'ambito di diverse discipline sportive, mentre il settimo, di 21 anni, risulta incensurato.
Alla luce dell'evidente pericolosita' degli autori, desunta sia dalla violenza dell'episodio che dalla recidivita', i provvedimenti emessi, avranno una durata di cinque anni per i soggetti colpiti da Daspo per la prima volta e di otto anni per chi era gia' stato colpito da analogo provvedimento.
Inoltre, a questo si aggiunge l'obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria, che se convalidato dal GIP, verra' espletato presentandosi alla firma presso gli Uffici di Polizia, mezzora dopo l'inizio e mezzora prima della fine di ogni partita di calcio della squadra F.C. Internazionale.
Prefetto convoca Inter e Milan: vertice a gennaio
Inter e Milan saranno coinvolte in un prossimo vertice sulla sicurezza che e' in programma a gennaio. Lo ha affermato il prefetto di Milano, Renato Saccone, intervistato dalle tv al termine della riunione del Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica tenuto in mattinata, dopo i gravi fatti verificatisi in occasione della partita Inter-Napoli. La presenza delle due societa' calcistiche al prossimo incontro, ha detto Saccone, si spiega "con l'obiettivo di isolare i violenti, non si puo' far pagare a tutti comportamenti criminali". "La giustizia sportiva ha gia' provveduto a emettere sanzioni - ha ricordato - la prossima partita con gli spettatori si giochera' a febbraio. Poi potrebbe essere chiusa parte della curva della tifoseria interista ma questo si vedra' alla luce degli incontri che avremo a gennaio con le societa'".
Ultrà morto, questore: evitata una strage, serve intransigenza
La soluzione per evitare incidenti e scontri fuori gli stadi, come quelli organizzati mercoledì sera a Milano dagli ultras dell'Inter, "di sicuro non è mettere un poliziotto a ogni incrocio, per dirla con il linguaggio del senso comune. La verità è che la sera di Inter-Napoli abbiamo evitato una strage grazie al tempestivo intervento degli agenti, abbiamo evitato che le cose peggiorassero in modo drastico grazie alla nostra organizzazione. Sarebbe stato troppo rischioso fermare la partita. Il 99,9% dei tifosi è gente perbene, che va allo stadio per godersi la partita con i figli, gli amici. E anche l'azienda calcio va tutelata perché dà lavoro a molte persone e appassiona milioni di persone. L'esasperazione del tifo è un fenomeno negativo, ma si può combattere con le indagini e le sanzioni. Sanzioni serie ovviamente". Lo dice in un'intervista a La Gazzetta dello Sport il questore di Milano (e ex arbitro di Serie A e B nei primi anni '90) Marcello Cardona.
Per Cardona l'intransigenza è il primo strumento, "ma non è l'intransigenza di Cardona. Questa linea è concertata con il Capo della Polizia, il prefetto Franco Gabrielli, con il capo della Procura della Repubblica di Milano, il dottor Francesco Greco, ed è la stessa dell'Arma dei Carabinieri. Parte da Milano e può coinvolgere tutta l'Italia. Intransigenza vuol dire applicare i decreti che ci sono, per esempio il n. 119 del 22 agosto 2014 sulla chiusura dei settori ospiti. Siamo tutti impegnati in questa operazione. L'intransigenza istituzionale, dovuta e voluta. E' l'intransigenza della gente che pretende il rispetto delle leggi. A San Siro, lo ripeto, poteva succedere di tutto dopo quella partita; e poteva succedere dappertutto". "La giustizia sportiva può e deve fare la sua parte in maniera consistente. Le istituzioni sportive - dice il questore - applichino le sanzioni, che in buona parte già esistono, e le applichino in maniera più severa. Chiudere un settore, applicare le 'porte chiuse', può essere doloroso ma può aiutare a contrastare i comportamenti violenti, per esempio le aggressioni agli arbitri in campo o negli spogliatoi, per restare a episodi recenti. Ma lo sport certo che deve fare la sua parte". Sulle indagini in corso sulla rissa in Via Novara, il questore conferma "9 indagati e 3 arresti", mentre chi ha investito la vittima "un aspetto da approfondire, stiamo studiando diverse ipotesi. Potrebbe essere che a investire il tifoso sia stata una persona estranea agli incidenti, che passava casualmente. Visto il caos, ha pensato solo ad allontanarsi, perché magari viaggiava con bambini, per fare un esempio. E magari non si è reso neanche conto di aver investito qualcuno".