Milano

“Io la sentinella dei muri puliti contro i bulli dei graffiti” - VIDEO

di Claudio Bernieri

Il "duello" tra Andrea Girandi e il fotografo Risk, teorico della Vandal art

“Io la sentinella dei muri puliti contro i bulli dei graffiti”

Sono i lupi del degrado: sono Risk , Rupe,  Reko , i Lords of Vetra…agiscono di notte con le bombolette spray… Deturpano Milano  indisturbati, teorici della Vandal Art . Le crew ( in gergo, i collettivi) dei vandali hanno svariati nomi: ecco  i Vetra’s Vandals, i DBS… ì. Il luogo di ritrovo  delle bande è sempre lo stesso, il suk che va della Colonne di san Lorenzo fino  al bar di un noto pregiudicato in via de Amicis : i raid si concentrano sulle vie della moda giovane,  corso Ticinese, le vetrine delle boutique, i pali della luce, le centraline, i grandi muri vuoti degli stabili , dal Ticinese fino ai Navigli . Al centro della zona vandalizzata, un noto  celebrato negozio che glorifica la sottocultura hip pop, e che vende bombolette spray.

Sono le due di notte: ebbri di “canne” ( la droga si acquista davanti al bar) intanto  Risk, i  Vetra’s Vandals e il bullo Rupe partono per  i blitz notturni, deturpando persino i murales della Street Art. di TVboy.  Al mattino, dopo aver colpito ( si dice “taggato” nel  gergo hip pop) muri e portoni , pubblicheranno le loro deliranti avventure  grafiche su You tube. Ma a contrastarli, c’è un uomo solo, c’è Andrea, la legge, la pulizia, il decoro. Coprifuoco o meno, ogni notte  Risk, il bullo del degrado, fotografo professionista di moda con studio a Milano , colpisce il bello. Risk indossa la divisa  del graffitaro  di periferia e deturpa i muri  indisturbato da mesi. Per quale motivo? Andrea, al mattino, con secchio e pennello rimedia ai  blitz. Ecco le loro storie.

LA STORIA DI ANDREA

Oggi tre lunghi video illustrano i l raid impuniti  dei Bulli del graffito selvaggio:  i collettivi di vandali  si sono riuniti sotto la dicitura MilanoVandals ed escono allo scoperto. Vogliono visibilità. A contrastarli, c’è un uomo solo, il dottor Andrea Girandi, pennello, grembiule e  lattine dei colori . Una guerra per il decoro che non ha mai smesso in questi lunghi mesi di pandemia. La parola ad Andrea, l’eroe sentinella.

“Vorrei  spiegare  perché è così importante la lotta alle tag che sto combattendo ormai da un anno al fianco dell’associazione di volontari Retake, Associazione di cui faccio orgogliosamente parte, e più di recente anche al fianco di Fabiola Minoletti, massima esperta di graffitismo vandalico in Italia da lungo tempo impegnata in questa doverosa battaglia civica di contrasto al fenomeno”.

 “Molti pensano che rimuovere le tag sia solo un fatto estetico... e serva unicamente per ripristinare il decoro urbano nelle nostre città. In realtà non è soltanto questo. Le tag sono spesso un messaggio più o meno diretto. Un modo per dire che la zona che ne viene colpita è degradata, è terra di nessuno, è un quartiere ideale per attività di spaccio. Una sorta di zona franca dove l'illegalità è ampiamente tollerata. E' doveroso ricordare, a titolo di esempio, che nel Parco delle Basiliche, che si trova in pieno centro a Milano e a pochi passi dal Duomo, esisteva un vero e proprio angolo degli spacciatori di eroina e altre droghe pesanti. Con tanto di scritte macroscopiche, anche piuttosto esplicite, che "propagandavano" apertamente l'attività di spaccio: "eroina", "Lsd" e altre simili, affiancate da slogan satanisti come "666" e altre... amenità di questo genere. Ripulire il Parco insieme a Retake, a metà ottobre scorso, è stato anche un modo per dare un segnale forte e far capire che i residenti, e più in generale l'intera cittadinanza, non sono più disposti a tollerare tutto questo. Inoltre, come gli addetti ai lavori (forze dell'ordine incluse) sanno bene, l'imbrattamento è definito un "reato soglia" o "reato spia".

“Significa che prelude quasi sempre a reati più gravi. Anche il vandalismo ha una sua escalation graduale, ma costante. Si inizia con una tag, poi si passa a danneggiare o incendiare auto, spaccare le vetrine dei negozi, partecipare ad aggressioni e risse, e spacciare. Rimuovere le tag in tempi brevi serve anche spesso da deterrente a chi le scrive, e inibisce questa escalation di reati sempre più gravi.. Perché non è solo una questione di estetica e di decoro (che pure ha la sua importanza).”

Da un anno Andrea  lo si vede di pomeriggio a ripulire pali, saracinesche, portoni , muri del Ticinese. Il suo competitor, Risk, invece agisce al buio, si maschera il viso  nei video che fa uscire sulla rete per autocelebrarsi.

IL DIARIO  DEI RAID

 Le bande, o meglio le crew dei vandali, pluridenunciati ma sempre attivi , colpiscono di  notte. Alcuni sono specializzati nell'imbrattamento di convogli ferroviari.

“Ed ora hanno preso di mira i muri del nostro quartiere. I capi sono maggiorenni, di 21 e 23 anni.  E poi c’è Risk, il peggiore di tutti, Conosciuto da tutti ,E nessuno lo ferma” denuncia il coraggioso Girandi. Siamo davanti all’ultima impresa di Risk, un enorme muro deturpato  in corso Ticinese. Dice allargandole braccia la signora Miranda, portiera di uno stabile : “ l’ ho visti  stanotte,  il Risk…. Ma…erano in due , i   balloss,  e sono scappati. Sanno che  nessuno li ferma, hanno l’impunità di sporcare. Allora è  inutile ridipingere i muri.” Andrea in questo lungo anno di pandemia ha tenuto un diario. Scrive Girandi: “Portoncino metallico, al Parco Basiliche:  ieri l’ho  ripulito dalle tag. Il resto ricorda vagamente un murales. Meno deturpante. Forse si può lasciare. Comunque, ad oggi, il 90% dei muri perimetrali del Parco sono liberi dalle tag (e da qualsiasi altra forma di graffitismo). Purtroppo bisogna agire subito... Faccio da pronto intervento per tutto  il Ticinese. I muri rimangono puliti. Quando asciuga il colore non si vede più nulla. Esito del match: Ticinese 1 – graffitari 0. Stasera comunque vedo il quartiere nettamente migliorato, un'impressione che ho già da tempo. Molta meno movida, Colonne presidiate dalle forze dell'ordine... e nemmeno uno spacciatore davanti a San Lorenzo. Le cose stanno cambiando. Finalmente. Nessuna tregua verrà data ai graffitari Il mio cruccio sono però  i condomini che non danno i permessi per pulire. Assurdo, e incredibilmente stupido. Invece in  Via De Amicis 17, il muro d’ingresso al Museo Antiquarium Alda Levi, è sotto tutela di Retake dal 2015. Non daremo nessuna tregua agli imbrattatori. Ticinese (e un po' tutta Milano) sta rinascendo”.

LA PAROLA AL RE DEI VANDALI DI MILANO, IL FOTOGRAFO RISK

E’ apparso in pubblico, imprudentemente, su You tube, nel febbraio scorso, il re dei vandali: piumino alla moda, voce da colto professionista pubblicitario, ecco il competitor di Andrea…. Risk si vanta di aver deturpato decine di muri con ghirigori imbecilli. Qual’è il suo scopo? La sua sfida non è solo contro Andrea: è a tutta la città.  Delirano i bulli del degrado, Risk e allievi, si auto intervistano ora sulla rete, quassi fossero maestri  o artisti di accademia. Lo ammette, infine, Risk : “facciamo raid dopo aver fumato canne”.

(https://www.youtube.com/watch?v=Y_wYzV3W_fk

https://www.youtube.com/watch?v=8DXL-F_uEEk

https://www.youtube.com/watch?v=K0LZifsUTGQ&t=104s)

Ecco  nei video, il vandalo Reko, La voce è mascherata. Reko  illustra i suoi raids sotto il metro col fine di  deturpare i vagoni della metropolitana. “La situazione è tesa sotto il metro, c’è la paura  di incappare nei vigilantes, è una sfida”.  Reko, spiega: “ spesso vado  a dipingere le carrozze del metro in altre città, è una esperienza insuperabile, si crea un legame unico con gli altri,  tu rischi la vita,  è un sacco di esperienza che puoi avere, certo , può passare un treno e investirti …“

I milanesi ora sanno chi deturpa  periodicamente i vagoni del metro. E’ Reko, visibile sui video di Graffiti a Milano, che mette “ in onda” si fa per dire, Milanovandals, in tre episodi. Fiction o realtà? Reko  in una lunga intervista ci porta a Cascina Gobba: tombini, sotterranei , sottopassaggi segreti, dai quali si entra nel  ventre della metropolitana. Di nuovo, ecco Risk: si fa intervistare  temerariamente nel parcheggio di via Vetere, deturpato dai suoi raid. E’ riconoscibilissimo dagli addetti ai lavori nel circo  della moda.

Risk è un seguace di  Dumbo, un grafico trasferitosi a New York, che ha  sporcato per anni   muri e saracinesche di Milano  “taggando” il suo nome ossessivamente. Dumbo è stato il maestro del fotografo di modelle Risk: “Dumbo credeva in un crew concentrata sul vandalismo” , spiega nel video il suo allievo Risk. E ci mostra come si entra nel sotterranei del metro Garibaldi, attraverso dei tombini.

Poi Risk osa:  si fa riprendere in uno studio  fotografico : è  riconoscibile, seduto  tra modelle e pubblicitari. Lo Zorro  del vandalismo, di giorno immortala vestiti . Di notte sporca le vie della città che gli dà da vivere. E’  forse un  affermato fotografo professionista,  Risk.  Cosa lo spinge a deturpare i muri di Milano? Quale messaggio  pubblicitario nasconde il suo video? Un business? Un negozio di bombolette o di abbigliamento hip hop, forse? 

Andrea  è in piazza Vetra e sta ripulendo un muro deturpato la notte  prima,. Una enorme scritta davanti ai parchi giochi dei bambini; una sola parola: CxxxO. Andrea  cancella il messaggio osceno. E’ stato Risk?  

 “Il comune ci ha lasciati soli, non interviene, la  città è in mano ai vandali. Aiutateci  a tenere Milano pulita” esclama  esasperato Andrea.

Il duello  tra bellezza e degrado continua.







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