Milano
Islam e cattolicesimo, incontro di civiltà:fronte comune contro l'omologazione
Protagonisti dell’incontro sono stati Fabrizio Fratus, sociologo ed attivista cattolico, e Davide Piccardo, referente italiano di diverse comunità islamiche
Incontro di civiltà
Un appuntamento per rompere gli schemi: tale è stato l’incontro tenutosi ieri pomeriggio alla libreria Cultora di via Lamarmora, durante il quale si è tentato di mettere in dialogo quella che troppo spesso viene presentata come un’abbinata inevitabilmente conflittuale, ovvero quella tra islam e cattolicesimo. Protagonisti dell’incontro sono stati Fabrizio Fratus, sociologo ed attivista cattolico, e Davide Piccardo, referente italiano di diverse comunità islamiche e fondatore dei Giovani Musulmani d’Italia. Al centro dello scambio vi era il libro dell’autore Abdessalam Yassine, Islam e modernità: per una comprensione reciproca, ma il confronto intrattenuto ha gravitato più generalmente attorno al tentativo di cercare possibili convergenze tra le due tradizioni religiose. Più che di un esperimento esegetico o filologico, la scommessa è stata quella di collocare le due prospettive all’interno del mondo post-industriale e liberal-capitalistico, individuandone le potenziali analogie. In questo senso, si è sottolineato come la globalizzazione quale processo omologante e livellatore di ogni forma di identità (tradizionale, personale, religiosa, di classe, familiare, etc.) abbia effetti tendenzialmente omogenei sulle culture globali nel loro insieme. Ad una brusca deprivazione della propria storia, ciascuna di esse finisce con l’irrigidirsi in posizioni estremiste e contrapporre reazioni fondamentaliste senza compromessi.
La conseguenza è un inasprimento del rapporto tra culture e religioni, ognuna delle quali ripiegata su se stessa e resa facilmente antagonista di quelle a sé prossime. Così, è il processo globalizzante a produrre fittizi fronti di inimicizia interni tra fedi che, per sé, potrebbero prosperare le une accanto alle altre, nel rispetto dei reciproci valori.
In realtà, si è evidenziato come, proprio in tale contesto ed in virtù di esso, la difesa dei valori, delle tradizioni e delle forme di vita comunitarie divengono istanze comuni ad ogni esperienza culturale e religiosa territorialmente collocata. Perciò, l’auspicio dell’incontro è stato quello di coltivare un fronte comune contro i processi di sradicamento identitario, dando vita ad un sodalizio che possa durare nel tempo. Solo il primo, dunque, di nuovi appuntamenti di un progetto il cui primo esperimento può dirsi pienamente riuscito.