Milano

Istituito l’archivio generale delle opere di Alberico Verzoletto

Federico Ughi

Istituito a Trivero l’archivio generale delle opere del Maestro Alberico Verzoletto, curato da Giancarla Mazza Verzoletto e Gian Piero Rabuffi

Istituito l’archivio generale delle opere di Alberico Verzoletto

La qualità più importante di un’opera d’arte? Non ha a che vedere con i suoi valori estetici, né va ricercata nel soggetto scelto o nella tecnica con cui è stata realizzata. Non si trova nei materiali usati né è legata all’epoca in cui è stata prodotta. La qualità più importante di un’opera d’arte è la sua autenticità. L’attribuzione inequivocabile della paternità di una creazione ne è il passaporto, garanzia imprescindibile che costituisce le fondamenta sopra le quali articolare qualsiasi ragionamento di natura artistica ed economica attorno all’opera stessa. Laddove esiste un mercato, infatti, sono purtroppo all’ordine del giorno rischi di attribuzioni dubbie se non  di vere e proprie falsificazioni. Che inquinano, naturalmente, la purezza del corpus dell’artista e che rischiano di portare a conseguenze sgradite per appassionati e collezionisti anche in buona fede.  Ecco perché per gli artisti di fama, ed a maggior ragione per quanti non sono più in vita e non possono dunque più esprimersi direttamente sulla effettiva paternità delle loro creazioni, costituisce sempre un passaggio fondamentale l’allestimento dell’archivio generale delle opere. Così è ora opportunamente avvenuto anche per Alberico Verzoletto, artista del Biellese al centro di un crescente interesse critico e di pubblico. Del quale, nella nativa Trivero, è ora stato approntato l’archivio generale delle opere, comprendente i dipinti, i disegni, le sculture realizzati in mezzo secolo di attività dal Maestro spentosi nel 2010.  Curatori dell’archivio sono la moglie, Giancarla Mazza Verzoletto, ed il professore e critico d’arte Gian Piero Rabuffi, massimo conoscitore dell’opera dell’artista. Un’ottima notizia per i collezionisti di oggi e di domani, che possono così avere da fonte autorevole ed ufficiale  la piena garanzia della provenienza, delle caratteristiche, in una parola insomma dell’autenticità delle opere di Verzoletto.

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L’archivio generale: una garanzia per appassionati e collezionisti

Quella dell’archivio generale è una risposta ad una esigenza che specie negli ultimi quaranta anni si è fatta sempre più evidente e prioritaria. Senza arrivare agli estremi di un artista purtroppo assai falsificato come Filippo De Pisis, il cui archivio ha autenticato solo 1.500 delle 5mila opere esaminate, l’esponenziale crescita dei volumi e delle complessità del mercato dell’arte contemporanea e dei player coinvolti a vari livelli ha reso cruciale il ruolo di archivi, fondazioni, cataloghi ragionati. Gli interessi in gioco possono essere notevoli e generare contenziosi che anche in passato hanno conquistato le pagine di cronaca per il blasone dei nomi coinvolti, come per la copia della “Belle Ferronnière” di Leonardo da Vinci confutata dal critico Joseph Duveen nel 1929 o, in tempi più recenti, gli spinosi casi dei settantaquattro gessi “di Degas” riscoperti nel 2004 o degli otto disegni attribuiti a Francis Bacon esposti nell’aprile 2016. Ma in una intervista a Tom Christopherson nel novembre 2016, Meredith Savona, agente dell’Fbi che indaga sugli illeciti legati ad arte e antiquariato nella Major Thefts Squad, ha dichiarato: “I casi ad alti livelli sono di meno e meno frequenti, ma finiscono sempre sui giornali. Molto più numerose sono le vittime che cadono nella rete di falsari che vendono per 10, 12 o 20mila dollari; casi di questo tipo ne vediamo tutti i giorni”. Un fenomeno dunque trasversale, nei confronti del quale l’archivio generale costituisce primaria tutela. Ma i suoi scopi ed obiettivi sono spesso anche più ampi ed ambiziosi e possono abbracciare attività di prestito e consulenza sulle opere, così come in senso generale la promozione della ricerca e della conoscenza e valorizzazione di un determinato artista, costituendo uno strumento affidabile e certo anche per futuri studiosi. 

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L’arte di Alberico Verzoletto

La pittura di Alberico Verzoletto ci restituisce la dimensione di un grande paesaggista che ha fatto propria, rinnovandola secondo il suo linguaggio e la sua sensibilità, la capitale lezione del post-impressionismo internazionale. Ampia parte della sua produzione nasce dal profondo e proficuo dialogo con le valli del Biellese che gli hanno dato i natali, ma altrettanto feconde e illuminanti sono le incursioni al cuore dei paesaggi  della Toscana, della Liguria, dell’Umbria, della Sardegna. Artista fieramente schivo, la sua ispirazione si è mantenuta integra ed autentica attraversando mezzo secolo di attività impegnato in una approfondita indagine sulla natura ed in particolare sul paesaggio naturale plasmato dall’operosità agricola dell’uomo. Al confine di due mondi, laddove essi si contaminano e si compenetrano vicendevolmente. La pittura di Verzoletto assume infatti una vocazione spesso onirica e fiabesca, che deriva da una osservazione  della realtà che riesce a scorgere ritmi, dinamiche e leggi che trascendono la nostra esperienza quotidiana per abbracciare una universalità più piena, profonda e misteriosamente suggestiva. 

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Alberico Verzoletto - Archivio generale delle opere
Curatori: Giancarla Mazza Verzoletto e Gian Piero Rabuffi
Trivero (BI)  - Frazione Ronco 41
Tel. 015.756715 - 3487930939








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